Scintille Totti-Spalletti, alta tensione in casa Roma

18/04/2016 alle 03:43.
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Prima il gol del rocambolesco pari con l'Atalanta, poi una lite clamorosa con nel corridoio che porta agli spogliatoi dello stadio di Bergamo, infine il chiarimento da parte del tecnico: la giornata di è un'insieme di emozioni forti. Ma il finale della gara contro l'Atalanta aggiunge un'altra puntata alla saga burrascosa con : la scintilla che fa scoppiare il faccia a faccia ad alta tensione sarebbe scatenata anche da alcune frasi del tecnico toscano, visibilmente alterato per l'occasione sprecata dalla sua squadra, oltre a quelle proprio sul capitano (« sbaglia troppo? Soffre il dualismo con il capitano»).

però ci sarebbe andato pesante, parlando del rendimento dei giallorossi e degli scivoloni collezionati negli anni. Clima che si era già surriscaldato perché nel post gara il tecnico aveva minimizzato l'apporto del n.10 sottolineando invece le difficoltà di dovute, stando a , proprio al dualismo che la piazza fa tra il centravanti bosniaco e il capitano romanista. Una ricostruzione che il tecnico dei giallorossi in serata non ha condiviso appieno. «Quanto leggo mi sorprende molto visto che, essendo stato espulso, non sono rientrato nel sottopassaggio con i calciatori. Ho atteso i giocatori nello spogliatoio e, ovviamente, ho avuto da dire visto che non ero contento di com'era andata la partita. Smentisco nel modo più categorico che ci sia stata una lite o, peggio ancora, un contro fisico con chiunque dei 'mieì calciatori. Io non metto le mani addosso ai mieì giocatori. Adesso basta perdere tempo, da domani al lavoro per la partita contro il Torino».

Che i due non fossero «arrivati alle mani» lo aveva già confermato una fonte all'agenzia di stampa. Resta comunque il fatto che il rapporto tra i due è ormai ai minimi termini e difficilmente le ultime partite di campionato porteranno alla pace. Le strade sono destinate a dividersi, con ai saluti a fine stagione per 'colpa' di un contratto non rinnovato su precisa indicazione del presidente . resterà invece in panchina, cercando di evitare gare come quella di Bergamo in cui la squadra ha fallito l'ennesimo appuntamento per puntare al secondo posto in classifica. I tifosi però stanno col n.10: come dimostra lo striscione apparso a Trigoria subito dopo le scintille: «Rispetto per ».

«Poteva andar meglio, poteva andar peggio. Siamo stati anche fortunati, perché dopo il 3-2 abbiamo rischiato». Resta il fatto che il tecnico giallorosso non è soddisfatto della prestazione dei suoi, anche se poi inevitabilmente davanti ai microfoni il discorso scivola inevitabilmente sugli errori di e su . Il bosniaco, riconosce , «ha fatto meno di quello che può fare. Forse sente troppi discorsi che si fanno per costruire una contrapposizione con . Lui soffre del paragone con , dualismo che fa la piazza: tutti vogliono e di conseguenza non devo giocare. è un grandissimo, anche, questo è il messaggio che deve passare. Il dualismo lo demotiva un pochino e certamente può fare meglio di quello che ha fatto oggi. Abbiamo vinto 9 partite giocando anche senza , quindi va bene così. Va bene anche che entra e fa un assist oppure un gol: io metto in campo la squadra per vincere, ogni volta, non faccio una questione di quello o quell'altro giocatore. Francesco ha fatto gol e siamo contenti. Ma la partita l'ha raddrizzata la squadra con la reazione. Non è mai un giocatore che ti fa vincere, al massimo te le fa perdere. A volte non riusciamo a rimanere applicati, in alcuni momenti perdiamo la testa. Sul 2-0 allora qualcuno stava pensando a qualcos'altro», la stoccata. Qualche perplessità l'ha suscitata l'esclusione di , ma non si scompone. «Penso di avere una squadra forte che può vincere anche senza questo o quel giocatore. ha qualità, ma nelle ultime partite si è vinto anche senza di lui... Alla fine ho messo perché lui è bravo ad affrontare le squadre chiuse. Ha questo piede che gli permette di trovare zampate come quella del 3-3». Il tecnico chiude con una critica dura ai suoi giocatori: «Quando non si vede la voglia di portare a casa il risultato pensi che qualcuno si faccia distrarre da altre cose. La partita di oggi non si doveva riaprire. E allora a un allenatore tocca trarre qualche conclusione durante la settimana»

(ansa)

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