Lacrime e baci, la notte di De Rossi. E la Roma dovrà ripartire a luglio

27/05/2019 alle 14:09.
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LA REPUBBLICA (F. BOCCA) - — Dopo 25 anni di Roma e 18 anni di serie A, Daniele se ne è andato così, tra abbracci, applausi e sessantamila tifosi con le lacrime agli occhi. Alla fine l’ultima partita, l’ultimo istante, l’ultima maglia, l’ultima fascia è arrivata. Claudio , non un allenatore ma praticamente un parente, lo zio di una Roma-famiglia ormai trapassata e teleguidata come un drone dall’America, lo ha chiamato fuori al 36’ del secondo tempo - erano le 22.16 di domenica 26 maggio 2019 - di un Roma-Parma 2-1 (gol di Pellegrini, Gervinho e ) abbastanza banale e insignificante che vale appena il sesto posto e la qualificazione di Europa League per la Roma in campionato. Ma che è stato anche un lungo tributo al suo capitano. Al suo posto il giovane Under. È stata una lunga notte di abbracci: perfino l’arbitro Mazzoleni se lo è stretto forte al petto, mentre i romani e non lo lasciavano più. La Roma e i tifosi lo hanno salutato con commozione a fine partita. La moglie, i figli, ovviamente , il fratello maggiore. La foto di Bruno Conti, Daniele e Francesco - tutti e tre in lacrime - resterà decenni appesa nei bar, nei circoli, nelle bacheche degli uffici, appesa ai cruscotti delle auto. Il lungo e lento giro di campo insieme a e tutti i compagni è stata l’ultima prova agonistica e sentimentale per il duro Chuck Norris della Roma. Da oggi si cambia vita. Via la Roma non sarà più la stessa, si avvia verso un’altra rivoluzione.

 

È stata una notte di addii, se ne va per lasciare il posto con ogni probabilità al Gian Piero Gasperini che con l’Atalanta gli ha soffiato il posto in . Via , via Kolarov, probabilmente via anche . Basta bandiere, squadra più snella, una bella sforbiciata agli ingaggi. James e l’azienda Roma sono stati irremovibili col capitano: il pubblico non ha capito e ha contestato duramente con cori e striscioni, senza però sovrastare la festa per . Dopo essere andato a salutare Barzagli, è arrivato anche Gigi Buffon ad applaudire DDR nella sua ultima notte all’Olimpico. Il portierone a 41 anni e a quasi 36 (a luglio) lottano ancora testardamente contro la pensione: sono gli unici campioni di Berlino a essere ancora in attività. Da Conti a Osvaldo a Materazzi e ovviamente sono venuti in tanti per l’ultima notte di DDR all’Olimpico. A sarà sembrato di tornare indietro di due anni, quando il grande passo toccò a lui. Oggi si rivede nel fratello più piccolo costretto come lui a interrompere questa storia di romanità assoluta. Si è messo davanti a una telecamera, e ha sfogliato l’album delle vecchie foto, dei momenti felici. Con i lucciconi agli occhi. «Con Daniele abbiamo portato la Roma sul tetto del mondo. Lui è mio fratello anche fuori dal campo, con lui ho condiviso cose belle e brutte. La cosa più bella è stato crescere i figli insieme, vederli uscire da scuola e salire sul pulmino, sperando che possano fare la stessa nostra strada, non nel calcio ma nell’amicizia». Non tutto nel calcio è soldi e cinismo, vittorie e trofei. Insieme alle decine di striscioni e cori per il capitano all’addio, insieme alla contestazione durissima nei confronti di James , la curva ha invocato il nome di Claudio ed esposto uno striscione, ringraziandolo per essere arrivato a soccorrere la Roma nel momento del bisogno. Lui ha ringraziato e a partita in corso, mentre gli ultimi minuti di Roma gli scorrevano davanti agli occhi, si è messo a piangere. Succede quando ci metti il cuore. È il football, bellezza.

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