IL PUNTO DEL SABATO - DOTTO: "Gli scivoloni del passato sono serviti da lezione" - CARMELLINI: "Con il Porto servirà alzare l'asticella"

09/02/2019 alle 16:46.
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LAROMA24.IT - La Roma, contro il Chievo, torna a sorridere. Uno 0-3 mai in discussione, arrivato grazie ai gol di El Shaarawy, Dzeko e Kolarov. Una vittoria che permette ai giallorossi di agganciare momentaneamente il quarto posto e di arrivare al meglio allo scontro di Champions contro il Porto.


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola


LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. CALAMAI)

La Capitale entra in zona Champions. La Roma supera il Chievo e aggancia la Lazio al quarto posto. Nessuna sorpresa nei primi anticipi di questo turno di campionato. Solo una conferma: conquistare l’Europa che conta e che garantisce i soldi veri sarà un’autentica battaglia. (...) Torniamo alla vittoria della Roma. La squadra di Di Francesco stavolta non regala niente. Sblocca subito il risultato con i suoi due attaccanti più prolifici (Il Faraone El Shaarawy e Dzeko) poi gestisce la partita. Con qualche attimo di sbandamento ma con la determinazione giusta. Gli scivoloni del passato sono serviti di lezione. Il successo di Verona è un risultato importante perché consente ai giallorossi di mettere a posto la classifica in campionato e di arrivare con la testa giusta alla prossima sfida di Champions contro il Porto. Bisogna dire che società e tecnico sono stati bravi a non farsi travolgere dalla disfatta in Coppa Italia contro la Fiorentina. Quei sette gol subiti al Franchi potevano far saltare tutto per aria. Invece la Roma ha fatto quadrato ed è ripartita. Ora, però, serve un salto di qualità in tutti i reparti, a cominciare da quello difensivo. Anche il piccolo Chievo è stato capace di creare qualche situazione di pericolo nella metà campo giallorossa.


IL CORRIERE DELLO SPORT (G. DOTTO)

Un inchino, verso il settore ospiti, un modo per provare a chiudere le polemiche, oppure un gesto provocatorio in risposta alla contestazione che ha continuato a subire anche dopo il gol? Difficile stabilirlo, la certezza è che Kolarov mette il terzo sigillo sulla vittoria contro il Chievo (0-3), per una Roma che non perde il treno Champions. Ma la rabbia dei circa 500 tifosi presenti non si placa, e il terzino, arrivato al sesto gol in Serie A (è il difensore che ha segnato di più nei cinque maggiori campionati europei), continua a prendersi cori ostili e fischi. Gli stessi fischi che accolgono l’ingresso della Roma in campo, con tanto di striscione esposto con su scritto “Tifiamo solo la maglia”. Gli ultras sono ancora piuttosto contrariati per il 7-1 di Firenze in Coppa Italia e la contestazione è destinata a continuare. Ottavo gol stagionale per El Shaarawy, che sblocca la partita ed è l’attaccante giallorosso ad aver realizzato di più fino a questo momento. Tra l’altro il Chievo è la vittima preferita per il Faraone, visto che, in Serie A, gli ha fatto ben 7 reti. Con quella di ieri, invece, raggiunge Delvecchio all’ottavo posto nella classifica dei cannonieri romanisti di sempre, Dzeko, che comincia a respirare aria di Champions e arriva a 83 gol complessivi tra campionato e coppe. Il prossimo obiettivo è Balbo, al settimo posto con 87 centri. Restando in tema attaccanti, da verificare le condizioni di Schick, costretto ieri sera a lasciare il campo per un problema muscolare alla coscia. Martedì sera, all’Olimpico, arriverà il Porto per l’andata degli ottavi di Champions. Quasi cinquantamila le presenze, con De Rossi che tornerà titolare dopo essere partito dalla panchina a Verona. Il capitano si posizionerà in mezzo al campo, probabilmente all’interno di un 4-3-3. Da capire le scelte di Di Francesco, che comunque confermerà Dzeko e Zaniolo, sperando che Schick non abbia riportato un infortunio grave. «Siamo felici del percorso che sta facendo Nicolò – le parole di Monchi sul talento giallorosso – ma dobbiamo essere tranquilli. È in continua crescita e si parla anche troppo di lui. Aiuta tanto la squadra, ma non è l’unico». Il ds spagnolo prova ad abbassare i toni intorno a Zaniolo, preoccupato per il corteggiamento dei grandi club e per il rinnovo contrattuale che sta discutendo con il manager del ragazzo.


IL TEMPO (T. CARMELLINI)

Un turno che, calendario alla mano, rischia di cambiar poco nella rincorsa ai posti Champions, ma che significa molto per Di Francesco alla vigilia della partita più importante della stagione. Già, perché martedì all’Olimpico arriva il Porto per l’ottavo di finale di Champions League: partita che la Roma non può sbagliare. Contro il Chievo la differenza tecnica s'è vista tutta così come l'intenzione di non rischiare nulla di Di Francesco. Il tecnico pensa alla Champions e si vede: risparmia OIsen e Manolas (entrambi alle prese con qualche problemino fisico), ma soprattutto De Rossi: perché lo vuole in campo martedì contro i portoghesi e i pochi minuti giocati nel finale non gli possono che aver fatto bene. Giocano Mirante e Marcano i due giocatori da molti criticati che invece dimostrano di poter dire la loro eccome. Il portiere salva la faccia almeno in un paio di occasioni, Karsdorp in difesa vince due volte: la prima aggiudicandosi il ballottaggio con Florenzi, la seconda giocando l’ennesima ottima partita. E se fa la sua quarta consecutiva da titolare forse qualche motivo ci sarà pure. L'altra novità è Schick esterno in aiuto di Dzeko che invece di aiuto non ha bisogno davvero. Sarà la fascia da capitano al braccio, o forse l’aria di Champions che si inizia a respirare di nuovo, ma il bosniaco gioca una partita da fenomeno: segna il quinto gol in campionato (10° sommato agli altri 5 in Champions) e si trasforma poi in uomo assist. Sua la palla meravigliosa per Kolarov che fissa il risultato sul 3-0. Il serbo fa l’inchino ai tifosi romanisti che lo hanno tartassato (ma non solo lui) dall'inizio alla fine all'insegna di quel «tifiamo solo la maglia» rispolverato dopo le sette sberle rimediate a Firenze: una ferita molto dolorosa e difficile da far rimarginare rapidamente. Il finale è controllo, più una trasversa sempre firmata Dzeko e un palo di El Shaarawy che ancora vibra come un diapason. Perla cronaca era stato proprio il Faraone ad aprire la serata con un altro dei suoi splendidi gol dimostrando, anche lui, una grande condizione. E adesso tutti all'Olimpico per il Porto: altro avversario, altro livello, altra competizione. Qui servirà alzare l’asticella e non di poco.

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