Luca Pellegrini, il racconto del suo primo allenatore: "Un leader già da bambino. Ho allenato anche Totti e con lui aveva in comune la consapevolezza della bravura"

11/10/2018 alle 16:37.
roma-vs-frosinone-serie-a-tim-20182019-39

GIANLUCADIMARZIO.COM (G. CHIUCHIOLO) - Fresco dell'esordio da titolare in Serie A contro l'Empoli e alla prima convocazione in Under 21, il giovane terzino della Roma, Luca Pellegrini, sta facendo parlare di sé e a raccontarlo al portale sportivo è il suo primo allenatore nella società in cui è cresciuto, la Nuova Tor Tre TesteFernando Mastropietro. "“Mi’ te devo dì una cosa: quando sono venuto qui ero un ragazzino un po’ pienotto e bravo solo con il sinistro. Adesso sono un giocatore’, mi ha riempito di gioia, quelle sono parole che ti rimangono dentro", ricorda Mastropietro, che ha allenato anche Francesco : "Una cosa accomunava Francesco e Luca: la voglia e la consapevolezza della loro bravura, venivano un’ora prima, se ne andavano dopo e recepivano al volo quello che gli dicevo. Erano un esempio in questo".

"Quando passò alla Roma gli dissi ‘ci metterai una settimana a convincere tutti’. Era un leader già da bambino. Era un bambino coraggioso - continua -  nelle scelte in campo, nelle giocate che faceva. In allenamento era sempre il primo a proporsi. Appena arrivato voleva giocare davanti, si sentiva un’ala sinistra. Noi invece pensavamo dovesse giocare più in mezzo, toccare più palloni. Comandava già all’epoca la difesa come lo ha fatto ad Empoli. Era un leader e lo è ancora. Ha la spavalderia giusta per fare la cosa giusta al momento giusto, non si tratta di presunzione".

Umile anche grazie al papà, dice il mister: "Durante un torneo importante, in una partita contro l’Udinese ha avuto un atteggiamento che non mi è piaciuto - ricorda Mastropietro - così l’ho tolto dal campo e gli ho spiegato il motivo. Uscito lui l’Udinese ci stava prendendo a pallonate. E’ stato fuori 5 minuti. Nel momento in cui stava rientrando ci siamo guardati ed aveva uno sguardo diverso: in campo è entrato un ragazzo nuovo, uno che voleva veramente fare il calciatore". Poi il passaggio alla Roma: "Lo voleva anche la Lazio, ma visti gli ottimi rapporti che avevamo con Bruno Conti, in accordo con la famiglia, abbiamo preferito portarlo alla Roma - rivela Alessio Di Bisceglia, presidente della Tor Tre Teste - con coi è stato due anni, quando ancora il calcio è solo divertimento, il percorso vero l’ha fatto poi in giallorosso”.

VAI ALLA NEWS ORIGINALE

Clicky