Inchiesta Report: "Il bagarinaggio sui biglietti Juve non è mai finito"

23/10/2018 alle 15:16.
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LA STAMPA - Non sono bastate due sentenze, in primo e secondo grado, con imputati condannati per associazione mafiosa, a bloccare il business dei biglietti nelle curve della , «infiltrate» dai clan delle 'ndrangheta. È quanto emerge dall'inchiesta di Report andata in onda ieri sera, sugli intrecci tra gruppi ultrà e criminalità organizzata, con un accurato approfondimento sulle vicende svelate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e sulla morte per suicidio di un collaboratore della società, Raffaello Bucci, rivelate da La Stampa nel luglio del 2016.

Le telecamere di Report hanno documentato che ancora oggi, di fronte all'Allianz Stadium, il gruppo ultrà dei Drughi fa affari con i biglietti, nel piazzale dello stadio, dnbblando i vincoli degli abbonamenti nominativi. Dimostrando che gli ultrà, suddivisi in 5 gruppi all'interno dello stadio - Drughi, Bravi Ragazzi al secondo anello e Nudeo 1985, Viking, Tradizione Bianconera -, più o meno vicini ognuno a gruppi criminali, non hanno rinunciato agli interessi in gioco. E a dirlo è uno dei leader storici dei Bravi Ragazzi, Andrea Puntorno, siciliano, uscito di scena negli ultimi anni per via di alcuni guai con la giustizia legati allo spaccio di droga. Intervistato da Report, ha detto che presto tornerà a Torino, per tornare nella sua curva, a tifare e a sostenere il suo striscione. Ed è proprio sulla gestione degli striscioni che la trasmissione di Rai 3 si è soffermata. Tornando sul caso del 2014, ha evidenziato il comportamento del security manager della Alessandro D'Angelo che favorì l'ingresso nello stadio di uno striscione offensivo contro il Toro.

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