L'amore romanista per l'addio a Rossi

25/09/2018 alle 13:09.
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LEGGO (F. BALZANI) - C'erano proprio tutti. La Roma di ieri e di oggi, i tifosi, la gente comune. Tutti a Don Bosco, nella Basilica di San Giovanni Bosco per salutare Giorgio Rossi, il massaggiatore storico tra il 1975 e il 2012 scomparso nella notte di domenica al Sant'Eugenio a quasi 88 anni. Un pezzo di storia romanista. Davanti a tutti i gruppi principali della Sud, che hanno voluto portare la bara e che gli dedicheranno un altro striscione domani sera, , e (che ha lasciato la chiesa in lacrime) sono sfilati tra gli applausi dei circa 500 presenti. «Quando è nata mia figlia mi ha accompagnato in clinica. Lo voglio ricordare non come capitano, ma come quel ragazzino che dimenticava la cinta e lui mi dava la sua», ha detto . ha ricordato quando, da giocatore, si operò al polmone e Giorgio Rossi gli teneva la mano mentre (che non è riuscito a trattenere le lacrime) si è limitato a dire: «Era come un papà».

Qualche ora prima nella camera ardente ha portato il suo saluto anche : «Lui non massaggiava solo con le mani, lo faceva con il cuore». Tanti gli ex romanisti presenti (Zeman, Giannini, Rosella Sensi, Conti, Nela, Candela, Cervone, Chierico, Rosi Aquilani e Perrotta), tante le lacrime per Giorgio. Per tanti un papà, per altri un amico, per tutti un mito.

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