Olimpico a rischio squalifica, ma non subito

26/04/2018 alle 15:32.
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IL TEMPO (A.AUSTINI) - «Sanzioni durissime». L’Uefa non scherza e ha già fatto capire l’aria che tira per la Roma dopo gli incidenti di Liverpool, con gravi conseguenze per il tifoso dei Reds irlandese. La tanto discussa responsabilità oggettiva è un principio ancora valido e a farne le spese potrebbe essere la società giallorossa nelle competizioni europee. Il ventaglio di ipotesi e precedenti è ampio: si va dalla possibile chiusura di alcuni settori o dell’intero stadio Olimpico nelle prime gare della prossima stagione, al divieto di trasferte per i tifosi giallorossi, fino alla multa. Il comunicato di ieri non fa presagire nulla di buono. L’Uefa si dice «profondamente scioccata dal vile attacco avvenuto prima della partita» e rivolge un pensiero «alla vittima dell’aggressione e alla sua famiglia». Poi va giù dura: «Gli autori di questo attacco ignobile non hanno posto nel calcio e confidiamo che saranno trattati con la massima severità dalle autorità. L’Uefa è in attesa di ricevere i rapporti completi prima di decidere sulle potenziali accuse disciplinari». Non ci sono i tempi tecnici per chiudere il processo prima della gara di ritorno in programma all’Olimpico il 2 maggio. Inoltre i biglietti sono già stati venduti e, a livello d’immagine, non sarebbe il massimo per la Uefa far giocare una semifinale di con lo stadio squalificato. Quindi è probabile che l’eventuale sentenza - anche nei confronti del Liverpool già sotto indagine per gli incidenti avvenuti prima dei quarti col Manchester City - possa arrivare a fine stagione, con effetti sulla prossima. La Roma non ha ricevuto ancora comunicazioni formali ma non si ritiene responsabile del caos di Anfield. L’organizzazione dell’ordine pubblico, che si è rivelata a dir poco carente, spettava alla società inglese. E nulla di grave è avvenuto all’interno dello stadio. Intanto, però, il club di (a dir poco imbufalito) qualche minuto prima del comunicato Uefa ha condannato «il ripugnante comportamento di una sparuta minoranza di tifosi in trasferta che hanno portato disonore al club, a dispetto della maggioranza degli altri tifosi che hanno avuto un buon comportamento ad Anfield, che sono stati coinvolti negli scontri con i supporter del Liverpool, prima del match. Non c’è posto per questo tipo di comportamenti nel calcio e il club sta colloborando con il Liverpool, la Uefa e le autorità». Già nella serata di martedì i Reds si erano detti «scioccati e sconvolti» in una nota. Adesso la parola passa alla polizia inglese e alla Uefa.

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