IL PUNTO DEL MERCOLEDI - LO MONACO: "Roma a due facce: qual è quella vera?" - SCONCERTI: "Qualificazione ancora aperta"

25/04/2018 alle 16:25.
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LAROMA24.IT - La Roma incassa una pesante sconfitta ma nulla è ancora perduto. Il 5-2 incassato dal Liverpool tiene ancora aperte le speranze per un altro miracolo dopo quello avvenuto nei quarti con il . Risultato che in virtù delle reti di e nel finale tengono ancora vive una flebile speranza.

Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.

 

IL ROMANISTA (D. LO MONACO)

La botta, non si può nascondere, è pesante. La disillusione, dopo l'euforia per la qualificazione sul , è bruciante. Eppure ancora una volta esistono motivi per poter sperare nell'impresa, che non vuole chiamare miracolo, ma che alla luce di quel che s'è visto ieri sera appare se possibile meno probabile di quel che sembrò nella lunga vigilia del 10 aprile.

La Roma s'è buttata via in un preciso tempo di gioco, tra il 25' del primo tempo e il 25' del secondo, quando si è rammollita nei contrasti, ha mollato ogni marcatura singola e di reparto, ha abbassato i livelli della concentrazione, ha perso le distanze, si è innervosita, illanguidita. Ammosciata [...]

Bellissima in certi momenti, inguardabile in altri: eppure è la stessa squadra, gli stessi uomini, lo stesso allenatore. E allora si torna a pensare a come eliminare certi difetti. E forse la risposta può arrivare solo dal mercato, dove Monchi dovrà reperire uomini con la stessa qualità, ma in grado di dimostrarla più a lungo nel tempo. Non sarà facile. Per niente.


CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)

In teoria è un pessimo risultato questo di Liverpool, ma nessuno si azzarderà a dirlo perché lascia comunque tutto nel solco aperto dal . In realtà Roma e Liverpool sono fatte per segnarsi molti gol, hanno cattive difese e ancor meno pensiero difensivo. È ottimistico ma abbastanza vero che la qualificazione è ancora aperta. C'è comunque su tutto il peso di un giocatore diverso, , molto vicino ormai al livello di e Ronaldo per gioco, gol e personalità [...]

E' stata a lungo una Roma qualunque, sovrastata dalla forza fisica degli avversari, letteralmente spinta lontano dal pallone [...]. Non so che piega prenderà adesso l'attesa del ritorno. Klopp alla fine era preoccupato, la gente anche, i romanisti festeggiavano. Tutto per un 5-2. C'è qualcosa di esagerato che i pochi equilibri del calcio europeo giustificano. Si sono viste disfatte e rimonte dovunque, dal al , dalla al Salisburgo. Più che in un altro miracolo fossi la Roma punterei sulla disabitudine a difendersi del Liverpool, bravo a recuperare palla sulla corsa, fuori posto quando difende in area. Ma cercherei anche di pensare a come evitare la necessità di miracoli, a prendere meno gol e cominciare a reggere la partita fin all'andata. C'è nella Roma una differenza abissale tra quello che dà e quello che si porta via da sola. Prendere una volta tanti gol e segnarne tanti la volta dopo,se diventa una strada abituale, alla lunga fa solo mezza squadra.


LA STAMPA (G. GARANZINI)

A venti minuti dalla fine, quando Firmino ha segnato il 5-0, abbiamo pensato in tanti al getto della spugna. Perché il Liverpool continuava a colpire, senza pietà, alternando il jab al lavoro ai fianchi: e la Roma era li, aggrappata alle corde, a guardia ormai abbassata. Poi, approfittando anche del calo degli inglesi, sono arrivati i gol di e di . Che ben difficilmente riusciranno a ribaltare il verdetto: ma al di là della testimonianza d'orgoglio, suggeriscono ai possessori di biglietto di andarci comunque all'Olimpico. Hai visto mai che dopo un 1-4 la «maggica» riesca a tirarsi fuori anche da un 2-5. Ci aveva certamente messo del suo la Roma, perdendo all'improvviso le distanze, i collegamenti, la capacità di ripartire dopo quella buona mezzora d'avvio in cui il giovane Karius aveva anche rischiato la frittata sul sinistro forte ma centrale di Kolarov. Ma il successivo quarto d'ora del Liverpool è da standing-ovation, e avrebbe probabilmente spazzato via chiunque. Due gol di , uno più bello dell'altro, due divorati da Mané, una traversa, almeno tre altre situazioni di pericolo. Uno spettacolo assoluto, contro cui non c'era difesa a 3 piuttosto che a 4 in grado di resistere. Poi è vero che il già ammonito Juan Jesus dietro e Under davanti hanno fatto la figura del pedalò in un mare in tempesta; che Kolarov ci ha messo troppo a capire che era tempo di fare il terzino e non più l'ala; che il pallone fatale l'ha perso per un eccesso di eleganza. Ma davanti a un quarto d'ora cosi prima alzi le mani, quindi ti togli il cappello. Poi magari te le mangi pure, le mani, al pensiero che era tuo e lo hai dovuto cedere per ragioni di bilancio. Ma forse con troppa fretta, perché per via dell'affaire-Neymar, da li a un mese o due, i 40 milioni per un campione come l'egiziano sono diventati 160 per una pippa, oh yes, come Dembelé. Per tacere di Mourinho che a suo tempo un giocatore come lo lasciò tranquillamente andar via dal Chelsea, e nulla fece per riprenderlo. A proposito di profeti dall'occhio lungo. II resto è il diluvio, in cui Salar dopo i 2 gol ha dispensato 2 assist. Quasi senza parere, con la souplesse del fuoriclasse che si era intravisto a Roma ed è diventato a tempo pieno nelle mani di Jürgen Klopp. Uno dei grandi veri del nostro tempo, salvo verifica romana.



GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)

Quando finisci sotto un treno e ne vieni fuori solo con qualche osso rotto, ti senti quasi fortunato. E infatti alla Roma il 5-2 finale appare quasi bello, dopo aver rischiato una disfatta storica. Ora potrà ripetersi come un mantra: «Tre gol all'Olimpico e passiamo noi. Possiamo farcela. Li abbiamo già segnati a » [...]

Se la Roma e l'Olimpico sapranno ricreare la stessa pressione emotiva al ritorno... In realtà, la pratica è molto più complicata, perché tra il buon inizio dei giallorossi (traversa di Kolarov) e l'orgoglioso finale, c'è il cuore della partita in cui la Roma è stata demolita. Rosso come il fuoco, il Liverpool è divampato alla mezz'ora e presto è risuonato nelle orecchie di molti uno dei più popolari motivi dei Beatles: «Help!». Ma non c'è stato niente da fare, nessuno è arrivato in soccorso. Impossibile mettersi al riparo da : 2 gol meravigliosi (un cucchiaio in omaggio a ), 2 assist. Mostruoso. E crudelmente beffardo. La Roma ha atteso la vendetta per 34 anni, con la pazienza di un cinese, e poi è stata distrutta da un tipo che fino al campionato scorso abitava a Trigoria [...]. La luce che c'era negli occhi di Monchi quest'estate, nel sospetto del grande affare, oggi non c'è più. Anche perché i 42 milioni sono stati spesi per Schick [...]. è stato anche più generoso con l'ex romanista regalandogli la difesa a 3 che l'ha esaltato [...]

Questa volta non le basterà intrappolare gli avversari nella loro area e bombardarli di cross per , a segno anche ieri, come ha fatto felicemente con il . I catalani non ce l'avevano un capace di rompere l'assedio, di lanciarsi al galoppo e di arrivare in due secondi davanti ad . Questa volta sarà molto più difficile segnare tre gol senza subirne. Vero che la Roma ha già speso il bonus miracolo, ma la speranza c'è.


CORRIERE DELLO SPORT (A. VOCALELLI)

Sembrava tutto perso anche dopo il , e sapete com'è finita. Con una Roma strepitosa capace di andarsi a prendere la qualificazione più entusiasmante. Sembrava tutto perso dopo il 5-0 di Firmino e una Roma orgogliosa, rivista tatticamente, si è andata a prendere la possibilità di giocarsi le sue chance nel ritorno col Liverpool. Perché se è vero che il risultato rimane pesante, la Roma ha dimostrato ancora una volta di essere viva, di avere il carattere del suo allenatore, di poter punire l'attimo di rilassamento dei giocatori inglesi e di una difesa quella dei Reds - tutt'altro che invulnerabile [...]. lA oma dei primi venti minuti e dell'ultimo quarto d'oRa ba il diritto e il dovere dl pensare di sperare in un bis in . Per Pfarlo avrà tra l'altro un alleato in piu. I settantamila delrOlímpico che sono iprimi a crederci [...].Se potessero, quei settantamila, sarebbero già lì. A scaldare la Roma.

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