Nel segno di Aldo Maldera: il derby vissuto al Roma Club Milano

21/11/2017 alle 01:12.
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IL ROMANISTA (M. MONFERRINI) - Un'ora prima del calcio d'inizio, il locale che ospita il Roma Club Milano Aldo Maldera, l'Hemingway Café, è già gremito e "al lavoro". Nella sala al pianoterra e in quella rialzata i posti sono esauriti. A fine serata si conteranno oltre cento persone, tra interno e marciapiede, tra romani romanisti esuli a Milano da anni oppure occasionali, e milanesi giallorossi che qui possono sentirsi più vicini all'Olimpico, dove del resto sta accadendo la stessa cosa: questa Roma fa alzare il numero delle presenze, dappertutto si cresce.

(...) L'impressione, qui, è che l'Olimpico sia vicino, a portata di piedi; che se tutte le strade portano a Roma, via Vallazze, quartiere Casoretto, lo faccia di certo. (...) Ed eccola, l'ora di alzare la coreografia da curva, cartoncini gialli e rossi e la scritta "Noi siamo la Roma", che alla ripresa, al primo goal nostro, sarà affiancato idealmente dal suo concetto complementare spuntato nella Sud: "L'Urbe siamo noi". L'inno, applausi, scaramanzie.

La partita inizia, subito un brivido con Immobile, sfottò e cori, "Vojo solo sta' co' te» dallo schermo e dal vivo. Timore, perché questa è la partita della settimana. Timore, come sempre, senza sapere che tra novanta minuti lunghissimi più sei interminabili saranno solo braccia al soffitto e abbracci interregionali, con quel coro ripetuto ancora e ancora. Vojo solo sta co' te. «Quello che ho visto fare ai tifosi romanisti...» diceva Aldo Maldera in un'intervista. E non finiva la frase perché non c'erano le parole.

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