Calcio e tv, conto alla rovescia sui diritti

07/06/2017 alle 17:01.
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Le parole del di Vivendi e neo presidente di Telecom Italia Arnaud de Puyfontaine sull'imminente sbarco in Italia della media company transalpina e sul possibile interesse per il calcio italiano accende ulteriormente Pasta peri diritti tv della Serie A del triennio 2018-2021. La prima in cui nella Penisola si potrebbe assistere a una competizione tra broadcaster, telco e giganti del web.

All'apparenza, la scadenza ravvicinata del termine per depositare le buste con le offerte (sabato io giugno alle 10) renderebbe improbabile una partecipazione diretta di Vivendi. C'è però un aspetto da considerare che, paradossalmente, potrebbe avvantaggiare i francesi dando loro più tempo. C'è infatti da tenere in conto quello che potrà accadere sul fronte dell'Antitrust, con l'Authority chiamata a pronunciarsi sul ricorso di Mediaset che ha chiesto una revisione del bando perchè ritenuto dal gruppo di Cologno squilibrato nella distribuzione dei pacchetti. Qualora l' istanza venisse accolta, ci sarebbe più tempo per eventuali players intenzionati a partecipare alla gara. Una decisione, a quanto risulta al Sole 24 Ore è attesa già nelle prossime ore. Gli scenari sono tutti aperti in una contesa in cui l'elemento tempo sta giocando un ruolo non secondario, con la scelta della Lega Serie A e dell'advisor Infront di aprire il bando per l'acquisizione dei diritti tv per la Serie A in contemporanea con il bando della Uefa per la trasmissione dei match di ed Europa League. Scadenza dei termini per presentare le offerte il 10 giugno perla Serie A; il u giugno per le competizioni europee.

L'uscita di Vivendi che attraverso il suo - e attuale presidente Telecom - non ha escluso un interesse per le aste sui diritti sportivi e quindi anche quelle attuali sul calcio rischia di infiammare questi ultimi giorni prima dell'apertura delle buste, favorendo interrogativi sulle reali intenzioni dei francesi. Stando a quanto riportato nel bando, Vivendi potrebbe tentare di acquisire i pacchetti per l'online (web/iptv) o quello più corposo con le esclusive di u club (tra cui Roma, Lazio e ) avendo un margine temporale per dimostrare di essere in possesso di un'adeguata capacità di trasmissione per raggiungere il 50% della popolazione. Bisognerà capire se la spesa (almeno 200 milioni per prendere i due pacchetti web in modo da poter coprire le quattro squadre con la maggior audience, vale a dire , Milan, e e 400 milioni per il pacchetto D) sarà ritenuto eccessivo.

Canal+, la tv controllata da Vivendi, in Francia non vive un periodo felice e ha perso i diritti della a favore di Altice che ha offerto 350 milioni a stagione, subendo sul fronte interno la concorrenza di beIn Sport, la rete di canali sportivi di Al Jazeera (per il pacchetto principale 2016-20 della Ligue 1, Canal+ spende circa 500 milioni all'anno). D'altro canto, anziché, presentarsi direttamente Vivendi potrebbe muoversi in sinergia con Telecom (per quando l'ad Flavio Cattaneo si sia dimostrato piuttosto "freddo" sul tema) o con Mediaset. Un modo per sedersi di nuovo a un tavolo, come ha spiegato de Puyfontaine. Certo, la discesa in campo di Vivendi potrebbe rivelarsi proficua nell'ottica della Lega per alzare la posta in gioco. Oltre a Sky si potrebbe profilare anche la partecipazione di Perform e Amazon sempre più impegnate sul fronte dei diritti sportivi. Discovery, invece, sembra nutrire meno ambizioni sui pacchetti della Serie A, tuttavia potrebbe tentare di prendere i diritti dell'Europa League.

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