Inter, la crisi di Pioli senza fine e l’ombra di Spalletti

01/05/2017 alle 21:33.
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ILMESSAGGERO.IT (S. RIGGIO) - La situazione è sempre più nera. Lo dicono i numeri: 6 risultati senza vittorie. L’ultimo successo risale al 12 marzo, il 7-1 contro l’Atalanta delle meraviglie. Lo dicono anche i fatti: la prestazione contro il ha mostrato incertezze e lacune a non finire. Male, anzi malissimo visto che l’ vuole tornare in Europa e al momento dell’arrivo di Stefano Pioli aveva come obiettivo addirittura il terzo posto, la . Sì, forse l’asticella in corso Vittorio Emanuele l’hanno alzata un po’ troppo, ma finire fuori dalle prime sei posizioni non se lo sarebbe mai immaginato nessuno. Il rischio è questo. Pioli ne è consapevole, anche se continua ad avere rassicurazioni dall’alto. Dichiarazioni che, visto il momento, servono a ben poco perché nel calcio contano (da sempre) i risultati e i traguardi raggiunti. Così tutto appare delineato: Pioli verso la panchina della con l’arrivo ormai quasi annunciato di a Milano, sponda nerazzurra.

Al di là dei nostri confini i nomi più appetitosi per Suning restano quelli di Diego Pablo Simeone e Antonio , ma perché due condottieri vincenti e grintosi come loro dovrebbero accettare una squadra fuori da tutto? Rispondiamo noi: non accetteranno. Salvo promesse di un mercato sontuoso per lottare fin da subito per i primi 4 posti, che dalla prossima stagione consentiranno l’accesso diretto alla . Così il nome più caldo è appunto quello di . Per anni corteggiato dal Milan, ora a un passo dall’. Per l’ennesima rivoluzione nei pressi di Appiano Gentile.

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