Roma e la "catastrofe" di Pallotta: senza stadio via tutti i big

23/02/2017 alle 21:17.
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REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - "Una catastrofe per la Roma": non ha usato mezzi termini per definire gli scenari che si vanno delineando. Venerdì la Roma, e la giunta Cinquestelle s'incontreranno per discutere definitivamente la questione stadio: grottesco che, a 5 mesi dal primo incontro con , Raggi e il M5s non abbiano ancora preso una decisione. Certo, se Grillo confermerà il suo postulato ("Stadio sì, ma su un'altra area"), sarà inevitabile la rottura totale. A Trigoria sperano che esistano margini per una discussione. Ma in caso di rottura, sull'amministrazione graverebbe un rischio enorme.

PALLOTA RIVEDREBBE L'IMPEGNO - Non solo la causa da 1 miliardo - cifra da accantonare subito a bilancio, facendo collassare il Comune - che intenterebbero i proponenti. O il milione di cittadini furiosi. Ma la responsabilità della sopravvivenza della Roma. L'azionista Usa "non è mai venuto meno agli impegni assunti". Ma se saltasse il progetto stadio, rivedrebbe inevitabilmente il suo coinvolgimento nel club. Lo ha detto lui stesso, nemmeno troppo tra le righe: "Se non ci fosse un esito positivo sarebbe catastrofico per il futuro della Roma, per il calcio italiano, per la Capitale e per i futuri affari in Italia". Vuole dire che il messaggio dell'amministrazione farebbe crollare gli investimenti nel paese, nella città e quelli nella squadra. Anche i suoi. Collassando le possibilità per la Roma di avvicinarsi ai ricavi della , che attualmente la doppia o quasi.

VIA I BIG - Le leggi economiche sono semplici: o si aumentano i ricavi o si tagliano i costi. In questa stagione ha già versato 78 milioni di euro. Senza stadio come può pensare di fare altrettanto se - ed è probabile - servirà nuovamente far fronte ai fabbisogni del club? L'alternativa, da bilancio, è il realizzo degli "asset", ossia la cessione dei calciatori, realizzando plusvalenze milionarie. Senza stadio - che non garantirebbe ricavi immediati, ma può garantire la certezza di una programmazione a lungo termine - la tentazione per , già concreta, diventerebbe irrinunciabile. Ma a rischio sarebbero più o meno tutti i big: come sedersi a ritoccare il contratto di ? Come soddisfare le richieste di ? Come rinunciare a un'offertona per ?Come garantire una squadra competitiva a ?

RISCHIO "CATASTROFE" - Chi vuole convincersi che l'unica vittima della "catastrofe" sarebbe , s'illude: le conseguenze di una rottura politica tra proponenti e amministrazione sul progetto ricadrebbero a pioggia sulla Roma. Si potrebbe auspicare l'ingresso di capitali dalla Cina: contatti ce ne sono stati nel recente passato ( chiese 100 milioni per il 10%) ma sono morti quasi sul nascere. E poi, chi è l'investitore che entrerebbe in un club senza la certezza di poter aumentare i ricavi con lo stadio? Insomma, se Grillo insisterà sulle proprie posizioni, non solo per il Comune ma anche per la Roma il futuro sarebbe un gigantesco punto interrogativo. Sono sicuri, i Cinquestelle, di voler correre (anche) questo rischio?

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