Strootman e Peres ko, Radja stringe i denti. Spalletti: "Col Napoli per capire chi siamo"

15/10/2016 alle 15:23.
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LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Non uno choc come quello vissuto dal per l’infortunio di Milik, ma certo un brutto colpo per la Roma. Costretta oggi a fare a meno di e Peres. In extremis i due giocatori sono stati tolti dalla lista dei convocati per la gara del pomeriggio al San Paolo, limitando le possibilità di scelta di .

L’olandese ha un problema alla schiena che, in un primo momento, pensava di poter sopportare. Peres si è invece fermato durante la rifinitura di ieri, prima della partenza, per un fastidio all’adduttore. Tra oggi e domani verrà sottoposto a degli accertamenti per capire quanto dovrà restare fermo.
Formazione da ridisegnare, visto che anche non è ancora al meglio, ma si cercherà di mandarlo in campo nel ruolo di incursore che aveva ricoperto — che oggi servirà da terzino — contro l’. sarà al fianco di . «Per me questa partita ha un valore importante — non si nasconde è un’occasione per predire il futuro. E l’unico modo per predirlo è fare le cose bene, evidenziare le nostre qualità subito e ottenere risultati in base all’impegno giornaliero. Poi ce ne saranno anche altre, di occasioni, però il livello di possibilità, in base a come esci da queste partite, aumenta o diminuisce». Gara indicativa, con la Roma che non è ancora riuscita a vincere in trasferta e vuole quindi evitare in tutti i modi un nuovo passo falso lontano dall’Olimpico. «Sarri è bravissimo, è ingegnoso e il suo gioca il miglior calcio d’Italia. Ha fatto vedere il suo massimo, mentre noi non sempre. Per questo dobbiamo riuscirci, per dimostrare di non essere un gradino sotto a loro». Molta attenzione dovrà essere usata per fermare Callejon, uno dei punti di forza del . «A chi sarà dalla sua parte ho detto nel dubbio di non esitare e di scappare — sorride , grande ammiratore del giocatore — perché quella di scappare è la sua qualità migliore. La loro fascia mancina è più produttiva di quella destra, noi, invece, a destra, siamo altrettanto forti, quindi ci confronteremo e accetteremo la sfida su livelli alti». L’attenzione per il , lascia comunque uno spazio malinconico all’addio di . «Mi dispiace se ne sia andato. Se la squadra avesse fatto meglio e se io l’avessi allenata meglio, forse avrebbe avuto qualche ripensamento».

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