Spalletti: «La Roma c’è, ma quanta pressione»

24/10/2016 alle 14:07.
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LEGGO (F. BALZANI) - Stavolta niente black-out e l’invito alla corsa scudetto che resta intatto nel taschino di . La Roma all’Olimpico cala il poker su un Palermo modestissimo e raggiunge il Milan a -2 dalla capolista riscattando la brutta figura con l’Austria Vienna. «Non abbiamo perso l’occasione per avvicinarci alla vetta. E’ presto per parlare di anti-, alcune squadre devono trovare una quadratura. Bisogna essere pronti a prendere il passo e a vivere il momento. C’è anche il Milan», le parole di .

Ancora una volta decisivo che allunga in classifica marcatori e tiene il trono dei bomber con 8 gol. Al resto ci hanno pensato i due Faraoni: col terzo gol in 4 giorni, e che ha aperto e chiuso la sfida con un gol e un assist. La Roma, invece, si conferma regina del gol con 23 reti in 9 partite. «Dipende chi li fa, se li fa un giocatore solo non va bene, se segnano in tanti vuol dire che si dà importanza al lavoro del collettivo», ha aggiunto che poi tira una frecciata all’ambiente. «I giocatori sentono un po’ la tensione di dover fare subito bene. E questo ambiente non aiuta a farli crescere visto che non si vince da tanto tempo. Palmieri è un esempio, lo hanno massacrato ma è un buon giocatore». Grande merito ieri sera va a anche a Josip Posavec: croato che apre le gambe sul destro di ed e tira dentro la porta una punizione di . Tra le tre papere del rosanero c’è l’ottavo sigillo di e il gol di Quaison. 

«E’ stata una bella vittoria e non abbiamo regalato palle stupide come contro l’Austria Vienna - le parole di - È importante anche non prendere gol oltre che segnarli. Dove possiamo arrivare? Lontano se diamo continuità e pensiamo di partita in partita». La prossima è col , poi Empoli e . Per sognare un primo posto che da queste parti manca da un anno esatto quando la Roma di aveva 21 punti e 22 gol fatti. Peccato per l’Olimpico ancora semivuoto (25 mila spettatori) a far da contraltare con lo spettacolo visto sugli spalti in questo week end. «Senza te non so stare. torna a trascinare», recitava uno striscione in curva Nord.

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