Roma, è già tutto in salita

29/08/2016 alle 13:47.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Una Roma già esausta arriva a un passo dal traguardo ma cade di nuovo e butta via una vittoria che serviva come il pane. A Cagliari si ripete un film già visto da quelle parti: giallorossi avanti di due gol e raggiunti nel finale dopo aver sprecato tanto in attacco e sofferto da morire in difesa.

I BOCCIATI DI SPALLETTI - La gara del Sant’Elia passerà alla storia come la prima della carriera da romanista di (esclusi gli esordi) in cui non indossa la fascia da capitano in assenza di . Una decisione forte, presa in solitario dall’allenatore che ha applicato il regolamento interno della squadra in seguito alla «follia» del centrocampista in con il Porto: un fallo a ottanta metri dalla porta che ha lasciato i compagni in dieci al 40’, in netto contrasto con i doveri di un capitano. va comunque in campo dall’inizio, mentre l’unico vero «bocciato» della formazione iniziale è . Si torna al tridente leggero con falso centravanti. La sensazione iniziale è che la Roma si trovi meglio con questa formula e dalla prima accelerazione in area di nasce il rigore del vantaggio, che rimane di un gol solo per la mira sbagliata di sotto porta.

PILE SCARICHE - La partenza a razzo è però un’illusione. Dopo un quarto d’ora la Roma si spegne e comincia a subire la veemenza del Cagliari, che arriva primo su tutti i palloni. rischia di capitolare tre volte fino all’intervallo, è bravo a chiudere il primo palo a Borriello e fortunato quando l’ex giallorosso in tuffo di testa centra il palo. La squadra di diventa troppo brutta per essere vera, senza filtro a centrocampo e con i limiti difensivi della coppia di terzini -Peres che emergono inevitabilmente.

ALLA RISCOSSA - Alla ripresa torna sui suoi passi e manda in campo per . Passano 54 secondi e il centravanti è subito decisivo con la sponda per il gol di . La crescita dell’olandese è forse la migliore notizia della serata. Ma quando la Roma sembra aver risolto la pratica arriva la «tassa Borriello» puntuale a riaprire i giochi.

LA DIFESA A 5 NON BASTA - La partita cambia di nuovo, col Cagliari che ci crede e i giallorossi in chiara difficoltà fisica alla quarta partita in dodici giorni. E allora deve ulteriormente intervenire, con Fazio dentro per e la linea difensiva allargata a cinque uomini. Diventa un ping pong, e non la chiudono da una parte, i sardi fanno paura dall’altra. Nel finale c’è anche per lo stanco . Ma la Roma è come se aspetti rassegnata quello che puntualmente accade, con il piccolo Sau ad anticipare il gigante Fazio. La reazione arriva tardi, ancora con e : altro chiaro segno della fragilità mentale di una squadra che si scuote quando non ha più nulla da perdere. Nel complesso un pareggio che ci sta e completa una settimana pessima per i giallorossi. Ora tre giorni di mercato (con poche risorse) e una lunga pausa da gestire senza sorrisi. Fuori dalla , già dietro la . Si poteva partire decisamente meglio.

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