La relazione della Figc: "Lo scudetto 1914-'15 può essere assegnato anche alla Lazio"

20/07/2016 alle 23:15.
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REPUBBLICA.IT (F. S. INTORCIA/M. PINCI) - Presto, molto presto, la Lazio potrebbe festeggiare il primo scudetto assegnato ad agosto della nostra serie A. E non parliamo di calciomercato, ma di uno scudetto vero. Quello, agognatissimo, della stagione 1914-'15. La notizia arriva direttamente dagli uffici federali: la commissione istituita dal presidente Figc Carlo Tavecchio per esaminare la petizione per l'assegnazione dello scudetto interrotto dalla prima guerra mondiale, ha consegnato la propria relazione.

La storia è notissima negli ambienti laziali: il campionato 1914-15 fu interrotto prima della finale. Il aveva vinto il girone Nord, la Lazio quello del Centro-Sud. Il club biancoceleste fu campione dell'Italia Centrale per effetto dei risultati ottenuti in campo e a tavolino (il Lucca si ritirò per motivi finanziari), mentre il girone dell'Alta Italia rimase incompiuto ma consacrò il come vincente dello stesso in virtù del primo posto in classifica. Con una delibera post bellica la Figc nominò il campione d'Italia, ignorando il successo sportivo della Lazio nel proprio girone.

Ora, a distanza di 101 anni, la Figc può fare giustizia. La commissione, composta dall'avvocato Santoro (presidente) e dai membri Cirillo, Greco, Mastrocola e Sferrazza, nella propria relazione ha parlato di "evidenti omissioni" nell'assegazione unica al . Essendo passati cento anni, però, centrale è non ledere i diritti di terzi. L'unico modo di riparare alle omissioni, si deduce dalla relazione della commissione, è assegnare lo scudetto ex-aequo. Uno scudetto che i laziali chiedono da tempo e ora pensano davvero di poter festeggiare pareggiando il conto di 3 titoli italiani con i cugini romanisti.

La palla per l'assegnazione però passa al consiglio federale, l'unico che può decidere in materia di assegnazioni. La prossima convocazione è fissata per il 4 agosto, ma non è detto che la questione venga subito discussa. La Lazio, però, ora aspetta. E sa di poter sperare.

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