Pallotta: «Grazie Garcia ma bisognava cambiare»

14/01/2016 alle 15:35.
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LEGGO (F. BALZANI) - «Ringraziamo per l’importante lavoro svolto. Abbiamo vissuto momenti positivi, ma riteniamo sia il momento giusto per cambiare». Poche righe per un addio annunciato quelle spese ieri da per salutare il tecnico più longevo della Roma americana. Due anni e mezzo, quelli passati da Rudi nella capitale, vissuti tra record di punti e black out inspiegabili. Zero trofei, ma il merito di aver risollevato una Roma distrutta dal 26 maggio. Ieri si è presentato comunque a Trigoria prima di pranzo. Martedì sera il saluto con Gervinho, suo vicino di casa. Ieri quello a tutti i giocatori e i dipendenti di Trigoria, uno per uno: da a passando per gli addetti stampa. Abbracci, ma nessun discorso particolare e una frase rivolta a tutti: «Mi dispiace, ho dato il massimo. Fatevi valere ora». Poi ha svuotato il suo ufficio, che aveva voluto più grande e più vicino al campo d’allenamento prima di uscire - insieme ai suoi due collaboratori Bompard e - per l’ultima volta del centro sportivo. «Tornare domani? E a fare che? Ormai è finita», si è limitato a dire Bompard ai pochi tifosi presenti.
Qualche ora prima, alle 12,30, era arrivato l’annuncio dell’esonero di sul sito del club. La seduta pomeridiana è stata condotta da Alberto
che per la prima volta ha avuto il piacere di allenare suo figlio Daniele e che guiderà anche l’allenamento di stamattina prima di lasciare spazio a Spalletti. C’è anche chi l’ha voluto salutare sui social. «Ti ringrazio molto per il sostegno che mi hai dato e per avere sempre avuto fiducia in me. Hai creduto in me dall’inizio e mi hai portato alla Roma, e di questo sarò sempre grato», il cinguettio di
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