Salah? Sala Roma? Verona. Falsa partenza per Garcia

23/08/2015 alle 14:02.
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GASPORT (P. ARCHITETTI) - Non è difficile catalogare questo pareggio come la peggior partenza di Rudi da romanista, perché nelle prime due stagioni aveva toccato dieci (2013) e cinque (2014) vittorie consecutive. Ma quel che più conta non è il riscontro statistico, ma il pericolo che domenica i giallorossi potrebbe già essere distanti cinque punti dalla , se ai campioni riesce il pieno oggi con l’Udinese e tra una settimana all’Olimpico. Dopo un’estate a parlare di avvicinamento tra le due favorite, sarebbe come vedere un pilota di F1 partire dal fondo, per qualche guaio dell’ultimo istante: il gran premio diventerebbe emozionante, però con poche possibilità di rimonta completa. Per evitare che ciò accada, la Roma deve sistemarsi in tutti i reparti e l’usato sicuro di Mandorlini ne ha messo in risalto i difetti. Se siano stagionali o definitivi, lo dirà il tempo. Che è molto in senso generale, ma poco per le abitudini dei romanisti e per il frontale di settimana prossima.

I MOTIVI Il pareggio è giusto, l’Hellas è anche riuscito a scappare con verso metà ripresa ma in cinque minuti si è fatto riprendere, proprio quando cambia due posizioni ( e Iago per e ). Ma non sono le nuove scelte a determinare il gol di (quindicesimo in A), bensì un errore del Rafael che poi si fa perdonare con una paratona su . Al di là di questi episodi, alla Roma non riesce il consueto debutto sprint perché non occupa il campo in maniera omogenea e non trova la velocità per spezzare le linee veronesi. Davanti soltanto mostra personalità, sacrificio e tecnica. Gervinho, preferito a , non dialoga con l’ultimo arrivato, anche se cambia spesso il lato con , altra faccia nuova simbolo di speranza. Ma l’egiziano ha passi e pensieri pesanti, non è ancora sintonizzato con il resto. Prova un tipo unico di giocata, la perforazione, però viene intercettato. Nel tentativo di aiutare l’attacco, sposta spesso da centro destra a trequartista. Nella ripresa la mossa serve, con il bosniaco più vicino alla porta e al tiro, ma prima l’accentramento provoca un vuoto a destra talmente visibile che i tifosi romanisti vorrebbero gridarlo a Rudi. , poi risolutore, rimane da solo su un’intera fascia e viene infilzato da Hallfredsson — il migliore — Gomez e Souprayen. Se non buttasse fuori dalla porta un colpo di testa di , il Verona sarebbe passato avanti prima.

NUOVO VERONA? Niente affatto, è il solito attrezzato Hellas delle ultime due stagioni, svelto a scendere da a 4-5-1, abile a recuperare e a filare verso la porta. Pazzini siede in panchina: entra nel finale per un tentativo di 4-3-1-2 con Siligardi dietro. e Gomez affiancano Toni o il trio di centrocampo: per dimostrare che non sanno soltanto arretrare, si conquistano le migliori chance e sostengono Hallfredsson quando costui pulisce i palloni gettati dai rivali. Un solo nuovo acquisto al via per Mandorlini: Souprayen, cavallo di sinistra, piacevole sorpresa che si butta pure negli ampi spazi. L’Hellas non è solidissimo sul centro area, però il collettivo riesce spesso a fermare i rivali fuori. Con Greco addetto più che altro alla copertura su , quando il bosniaco staziona a lungo al centro, sono gli interni a determinare il gioco: davanti Toni non è determinante come nel recente passato. Talvolta cerca troppo il fallo, in altre scene non serve i compagni liberi. Si mette a dare e pigliare spintoni nel secondo tempo, riesce a fornire qualche sponda. Interessante l’ingresso di Siligardi, a suo agio da esterno e da centrocampista avanzato. Sarà un problema invece inserire Pazzini in questo sistema collaudato.

NUOVA ROMA e , sono loro a meritarsi i complimenti fra gli acquisti dell’estate. Del centravanti, moderno interprete del ruolo, si è detto. Per quanto riguarda il polacco, sbriga tre volte delle situazioni incendiarie. Anche se contribuisce a mettere in moto Hallfredsson, con un passaggio poco delicato a , è il difensore a combinare il guaio grosso e il a rimediare due volte. Alla Roma mancano personaggi convincenti sulle fasce ( era k.o.) e coesione d’intenti davanti. guarda sempre dalla panchina: il suo ruolo diventa quello di suggerire come battere una punizione a . Domenica arriva la e può essere già dietro. Tanto.

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