Il Buono, il Brutto e il Cattivo: la Roma è già un western

24/08/2015 alle 13:37.
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GASPORT (M. CECCHINI) - Se l’inizio di stagione giallorosso avesse l’epica di un western, il primo rimando sarebbe senz’altro «Il Buono, il Brutto e il Cattivo» di Sergio Leone. Il regista romano, in fondo, vedrebbe nella Trimurti offensiva – Gervinho, , e – tra cui fa le prime scelte, altrettanti protagonisti ricchi di storie. Prima di cominciare, un’avvertenza: a proposito di western, il classico cartello «Non sparate sul pianista» è ancora di moda, visto che il primo bersaglio dei tifosi per lo scialbo pareggio di Verona è già l’allenatore, nonostante la sconfitta della abbia poi annacquato un po’ di malumori.

L’INTOCCABILE Il Buono, comunque, per l’allenatore è sempre lo stesso: Gervinho. Passano le stagioni, ma sembra non poter prescindere dall’ivoriano, che pure la società venderebbe in presenza di offerta congrua. Non è un mistero che gli atteggiamenti del giocatore nella scorsa stagione siano piaciuti poco a dirigenza e compagni, però l’allenatore ha una stima infinita in un giocatore che, pure, non è al livello di due anni fa. Impressioni? Se resterà un intoccabile, i mugugni si moltiplicheranno in fretta.

LA DELUSIONE Il Brutto di giornata invece, per quanto riguarda le fasce d’attacco, è stato senz’altro . Il giocatore più conteso del mercato ha steccato la «prima», confermando la sua vena anarchica che a Trigoria lo fanno definire «un Gervinho con piedi migliori». Il che, in ogni caso, non sarebbe poco. Di sicuro, mentre ha già dato idea delle potenzialità, l’egiziano deve ancora crescere.

L’ACCANTONATO Il sorprendente Cattivo dell’esordio (si fa per dire) è invece . E questa è stata un po’ una sorpresa, visto che lo spagnolo in precampionato è stato usato spesso da titolare e quasi sempre con risultati positivi. Ma evidentemente in avvio ha ritenuto che Gervinho potesse essere più utile, e così l’ex genoano ha potuto far vedere le proprie qualità solo nella ripresa, quando il tecnico ha ritenuto opportuno allargare il campo. E le cose sono migliorate.

FACCIA A FACCIA In ogni caso, ieri ha parlato alla squadra cercando di stemperare le tensioni. Questo il senso: «Non facciamo un dramma, un pareggio a Verona ci può stare, siamo stati anche sfortunati, continuiamo a lavorare».

EFFETTO PALLOTTA Chi ha chiesto informazioni, com’è suo costume, è stato il presidente Pallotta. Fino a poco tempo fa c’era la sensazione che il numero uno della Roma potesse arrivare per assistere alla sfida contro la , ma adesso le possibilità stanno diminuendo di parecchio. Ma non sarà un problema enorme perché i suoi «occhi e orecchie» a Trigoria funzionano molto bene. Ed è inutile sottolineare che, dopo aver allestito una squadra potenzialmente da scudetto, altri mezzi passi falsi non sarebbero graditi.

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