La rivincita dei «bidoni» di gennaio

04/05/2015 alle 13:28.
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IL TEMPO (E. MENGHI) - Uno fa il bomber, l’altro il difensore aggiunto: Doumbia e si stanno, a modo loro, riscattando a suon di prestazioni positive. non ne aveva mai discusso il valore, semmai se l’era presa con se stesso per le tempistiche sbagliate. E, infatti, con la gara di ieri, a tre mesi dal loro arrivo a Roma, i due attaccanti hanno dimostrato che serviva un po’ di pazienza.

«Venivamo - ha spiegato - da due infortuni, quindi era normale che ci volesse del tempo. Le critiche, a volte, fanno bene e adesso noi stiamo dando una mano alla squadra. Non c'è rancore da parte mia, non dobbiamo prenderci rivincite personali. Stiamo lavorando bene, nel mio ruolo devo dare una grossa mano in fase di non possesso, faccio quello che mi chiede . Seydou è cattivo in area e spero che continui così».

L’esterno preso in prestito oneroso dal Cagliari («non so se la Roma mi riscatterà, ora penso solo a finire la stagione nel miglior modo possibile») si trascinava un problema al ginocchio e uno al polpaccio, l’ivoriano ha dovuto gestire una sciatalgia, oltre al difetto di condizione con cui è arrivato dopo aver giocato il campionato russo e la Coppa d’Africa. Ora che il peggio sembrava passato e il gol era tornato ad essere la sua arma migliore (2 tiri nello specchio, 2 reti), Doumbia deve fermarsi per un risentimento al flessore: ha chiesto il cambio al 60’, domani, alla ripresa degli allenamenti (ore 11), sarà visitato e, se sentirà ancora dolore, verrà sottoposto agli esami strumentali. Infortunio a parte, di lui hanno parlato tutti bene dopo la vittoria con il , ma la voce mancante era proprio la sua: la società ha scelto, polemicamente, di non fargli incontrare la stampa.

A coccolarlo ci ha pensato il pubblico dell’Olimpico, troppo severo nel fischiarlo all’esordio il 15 febbraio scorso. Stavolta solo applausi per lui e , che ha convinto per spirito di sacrificio: «Cerco di dare il meglio per la Roma. È bello sentire il sostegno dei tifosi, dobbiamo continuare a fare il nostro e basta». Nessun bluff.

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