Roma, Garcia alza la voce: “Così non arrivate quarti”

21/04/2015 alle 14:58.
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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - La rivoluzione non può più attendere. La classifica ha smesso di coprire le lacune di una gestione almeno discutibile, mostrando nella drammaticità dell’aggancio laziale e dei 13 pareggi in 31 giornate, tutti i limiti della Roma. Soprattutto quelli dell’organico: l’ultima “x”, domenica in casa con l’Atalanta, ha costretto a uscire allo scoperto, ad attaccare pubblicamente i propri giocatori, o almeno quelli scesi in campo. Per poi replicare ieri nel segreto dello spogliatoio in una mezz’ora di fuoco: «Se continuate così non arrivate nemmeno quarti». Parole che la squadra ha accolto a testa bassa, anche se lo sfogo domenicale aveva infastidito più di uno dei leader dello spogliatoio. Ma il futuro è un’incognita per tutti a Trigoria.

Pallotta di fidarsi ciecamente dei report romani che riceve ogni mattina sulla propria casella mail è stanco: l’inversione di marcia, nettissima, sulla tolleranza per gli ultrà è un chiaro segnale di quanto il presidente, d’ora in poi, le decisioni voglia prenderle in prima persona. Inevitabile cadano teste: dai medici — potrebbe arrivare un’equipe americana — fino all’a. d. Zanzi tutti sono a rischio. Non , che con il presidente ha un rapporto profondo, coltivato direttamente al telefono, nonostante la distanza: il rinnovo quadriennale dell’entraîneur lo scorso anno lo ha voluto proprio Pallotta e di quella firma non si è mai pentito. Per questo è convinto di restare al timone della Roma: alle proprie condizioni, però. Che nella testa dell’allenatore vorrebbe dire avere un controllo più diretto sulla gestione della squadra, in tutto e per tutto. A cominciare dal mercato.

Inevitabile che una posizione così vada a scontrarsi con quella del ds , onnivoro delle contrattazioni (la settimana scorsa era a , pare per trattare in uscita e il terzino Adriano in entrata) ma tentato dalla corte serrata di Barbara Berlusconi, che lo vorrebbe al Milan: la sensazione è che tra i due possa restarne soltanto uno. vorrebbe un cambiamento sostanziale nell’organico della squadra: almeno 7 novità, un due terzini, due centrocampisti e due attaccanti, un centravanti internazionale. Come Higuain, il vero sogno proibito dell’allenatore. «Le tempeste fanno sì che gli alberi sviluppino radici più profonde», dice Holebas. Chissà se basteranno a restare ancorati alla Roma che cambia.

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