IL PUNTO DEL LUNEDI' - Caputi, Giubilo, Mura

20/04/2015 alle 17:09.
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LAROMA24.IT - Ennesimo pareggio ed ennesima delusione per una Roma che impatta 1-1 all'Olimpico con l'Atalanta e perde l'occasione di riprendersi il secondo posto ai danni di una Lazio che, per differenza reti, rimane ancora davanti ai giallorossi

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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.

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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)

La classifica è l’unico elemento che tiene ancora in piedi e rende credibile, da qui alla fine del campionato,un testa a testa tra Lazio e Roma per il 2˚ posto. Il calcio insegna che nulla va dato mai per scontato, ma la logica, alla luce del trend e delle prestazioni, indica come, al momento, nonostante i punti in graduatoria siano gli stessi, tra le rivali ci sia un’evidente differenza. La Lazio, seppur sconfitta dalla , è squadra viva, unita, con un’idea precisa di calcio e un gruppo di calciatori motivati e sostenuti da un’ottima condizione. La Roma, fermata anche dall’Atalanta, è squadra spenta, svuotata nelle gambe e nell’anima, che si trascina in campo senza convinzione e fiducia. A tutto questo va aggiunto e non trascurato il prepotente ritorno del capace, in tre gare, tra campionato ed Europa League, di realizzare ben dieci gol e portarsi a cinque punti dalle romane.

Quanto accaduto alla squadra di Benitez pone un quesito o, quantomeno, alimenta un dubbio: il vecchio e per molti superato ”ritiro” funziona? A vedere i risultati ottenuti da De Laurentiis si direbbe di si e, vista la situazione, potrebbe servire anche alla Roma, più dell’annullamento di un giorno di riposo. Al ritiro dovrebbero parteciparvi tutti, calciatori, staff tecnico e dirigenti. Non farebbe male guardarsi in faccia per alcuni giorni e chiarirsi le idee. Sarebbe anche un modo per ripararsi da quel difficile ambiente romano di cui tanto si parla quando le cose vanno male. Magari verrà fuori che la colpa del lungo momento negativo è comunque solo dei fischi e della contestazione dei tifosi o delle critiche ingiuste dei giornalisti, però stare insieme potrebbe comunque aiutare a ritrovarsi e andare tutti uniti dalla stessa parte. I temi su cui interrogarsi non mancano: acquisti sbagliati, troppi proclami e infortuni, squadra che corre la metà degli altri, gioco sparito e nessun accorgimento/cambiamento adeguato, calciatori senza personalità, incapacità di trovare stimoli e agonismo anche quando c’è da riconquistare il 2˚ posto.

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IL TEMPO (G. GIUBILO)

Della Roma di , bella e spettacolare, sempre in corsa per traguardi ambiziosi, si sono perdute le tracce. E non è tanto il presente, grigio, a destare allarme, quanto le prospettive, Sassuolo e Inter in trasferta, mentre i concittadini avranno compitini facili da compilare. E comunque, fallito il controsorpasso, l'aggancio che la classifica vorrebbe certificare è fasullo, la differenza reti lascia seconda la Lazio, Stavolta il fine settimana della Capitale ha lasciato cicatrici e avvilimento su entrambe le sponde. Con i risultati avvilenti, Roma ha perso il primato metropolitano, stavolta è Torino ad avere un punto in più, un altro record che se ne va è quello dei gol stagionali, che la Lazio ha dovuto restituire alla . Ma Pioli aveva tante giustificazioni per la fine della lunga imbattibilità. Non ne ha la Roma, i fischi che hanno accompagnato il pari interno, ennesimo, con l'Atalanta, hanno invaso l'Olimpico dando un seguito a quelli prodotti dagli «idiots» rimasti a manifestare all'esterno. Non è neanche fortunata, questa Roma, che era avanti dopo due minuti con il rigore di , ed è stata raggiunta da un penalty assai meno limpido. Grandi occasioni non ne sono state create, l'Atalanta di Reja ha mantenuto perfino il controllo del gioco e del palleggio per lunghi tratti, vano l'impegno di , e del capitano, la squadra non ha più neanche energie da spendere, il a meno cinque comincia a far paura, almeno in rapporto alla svanita Roma attuale. (...)

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LA REPUBBLICA (G. MURA)

(...) la domenica è caratterizzata da molti pareggi e dal pareggio non si sottrae una Roma bruttina e senz'anima. A Roma come a Cagliari non hanno avuto effetto le contestazioni, le minacce, le aggressioni. Troppo forte il per una squadra che con Zeman non ha mai vinto in casa. (...) In attesa di sapere come andrà stasera tra e Verona, il grazie alla sconfitta della Lazio e ai pareggi casalinghi, entrambi sorprendenti, di Samp e Roma, si rimette in corsa. Chi va in e chi in Europa League, solo qui c'è incertezza. (...) Diverso nella sostanza il pareggio della Roma. Subito in gol, dunque partita in discesa. Nossignori, tutto s'ingarbuglia in una melassa senza ritmo. L'Atalanta lotta, com'è giusto che sia per chi deve strappare i punti-salvezza coi denti. La Roma non lotta come dovrebbe chi ha l'opportunità di scavalcare la Lazio. La appaia, ma questo pareggio può avere le conseguenze di una sconfitta. Mai visto presentarsi cosi accigliato ai microfoni di Sky. Ieri ha dribblato le domande specifiche, ma ha fornito risposte con l'espressione di chi oggi farà volare un po' di stracci. Roma impaurita o confusa? Forse rassegnata. Sarà una volata a due, a tre se s'aggiunge il , che ha ritrovato morale e gioco, e al momento quella con meno morale e meno efficacia di gioco è la Roma. Nemmeno il rientro di è servito.

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