Le tre spine della Roma

04/03/2015 alle 08:31.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Ci risiamo. La Roma gioca male e si accende solo per spezzoni di partite - vedi i venti minuti finali della gara pareggiata con la - lo scudetto se ne va, i tifosi ansiosi di vincere mugugnano, assorbe le negatività dell’ambiente come nessun altro e non riesce a giocare con la necessaria serenità. Si apre così l’ennesima crisi nel rapporto tra capitan futuro e la squadra della sua vita, con possibili risvolti nell’immediato e in prospettiva.

Sembrava tornato il sereno con l’avvento di , il patto che ha portato Daniele a restare giallorosso e partecipare da protagonista alla stagione del riscatto, i buoni auspici per quest’anno, in cui «tutto attorno a noi profuma di grande squadra», parole di . Invece tra risultati deludenti e tre infortuni muscolari (il primo al Mondiale) il centrocampista è di nuovo in difficoltà, come testimonia la prestazione nervosa con la , che poteva finire dopo 17 secondi se Orsato avesse deciso di usare il pugno duro per il brutto fallo su Vidal. L’ammonizione è arrivata più tardi e lo ha limitato, fino all’inevitabile cambio e i fischi dei tifosi: in gran parte degli juventini, ma non sono mancati anche dagli altri settori a conferma di come a non venga perdonato nulla. Il motivo è racchiuso in quei 6 milioni netti più bonus che guadagna, lo stipendio più alto in serie A, spesso non in linea con il suo rendimento. Al mediano restano altri due anni di contratto, durante i quali spera di vincere quello scudetto diventato un’ossessione, poi è pronto a fare le valigie in direzione Stati Uniti: ha già deciso di chiudere lì la carriera. Stando agli accordi attuali, quindi, la Roma potrebbe perdere nel giro di due anni (in scadenza nel 2016) e : l’immagine dei due seduti in panchina mentre la Roma rimontava sulla è un assaggio di un futuro non più così lontano.

Non è certo l’unico caso aperto in una squadra imbattuta in campionato da 15 turni ma al tempo stesso capace di realizzare il record negativo di pareggi consecutivi in casa: 6, non era mai successo. L’ennesima prova negativa di spiega le difficoltà dei giallorossi di spezzare una manovra ormai lenta e prevedibile. Il bosniaco è stremato, convive da tempo con un problema alla caviglia che lo limita, però ha deciso di non fermarsi. Rudi insiste su di lui e lo ha preferito nelle ultime due gare a che non l’ha presa affatto bene. A fine stagione diventerà il maggiore indiziato alla partenza. Non è una novità: due anni fa era vicino all’Atletico Madrid, poi al Psg e nell’ultima estate il si era fatto avanti attraverso Luis Enrique, rimasto in ottimi rapporti con .

L’altra spina in bella vista nella rosa di è . Se nella passata stagione le urla del ai compagni sembravano uno dei segreti del successo, adesso sono controproducenti. Qualcosa si è rotto a Mosca, quando Morgan accusò gli altri per il gol incassato allo scadere salvo poi correggere il tiro un giorno dopo. I nuovi difensori, soprattutto i greci, sopportano malvolentieri i suoi rimproveri e si è visto nello «scazzo» a favore di telecamere a fine primo tempo lunedì, proseguito con toni accesi nella pancia dell’Olimpico e sedato da . è intervenuto in difesa di Holebas che stava discutendo con per una situazione di gioco. Tensioni deleterie. Ma da mesi sta cercando un nuovo custode dei pali.

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