Lotito può sorridere. Ma la delega alle riforme è a rischio

17/02/2015 alle 11:21.
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GASPORT (A. CATAPANO) - La situazione è grave ma non seria, avrebbe detto Flaiano. Estrema sintesi di una giornata tra luci e ombre per gli oppositori del Sistema Lotito: il Procuratore federale Palazzi, di concerto con il Coni, ha immediatamente aperto due distinti fascicoli sulle scorribande del consigliere federale (con delega alle riforme), uno sulla scandalosa telefonata con Iodice, l'altro sugli «apprezzamenti» dedicati dal nostro al sistema arbitrale; la montagna della Lega Pro ha partorito poco più di un topolino, raffreddando i bollori di chi sperava di inserirsi in scia per dare un'altra picconata; e la questione libica, per ovvi motivi, ha frenato la moral suasion del Governo, rinviando a giornate più tranquille l'argomento «intervenire sul calcio italiano».

L'INCONTRO Anche se, e comunque è un segnale, una telefonata tra il sottosegretario Delrio e Malagò c'è stata e, notizia confermata da entrambe le parti, domani mattina il presidente del Coni incontrerà il premier Renzi ad Alba in occasione dei funerali di Michele Ferrero. Pur rispettando il contesto (le esequie di un uomo che ha dato tanto al Paese e allo sport italiano), è immaginabile che i due troveranno il luogo e il momento per scambiare due parole sugli accadimenti di questi giorni, che hanno imbarazzato il presidente del Consiglio e spinto i suoi collaboratori a studiare la possibilità, in verità poco praticabile, di affiancare al presidente della Figc Tavecchio un commissario per le riforme. Con ogni probabilità, stamattina Malagb tornerà sull'argomento Lotito con una nuova dichiarazione (dopo il comunicato un po' debo-luccio di venerdì): sarà l'occasione per misurare l'efficacia delle pressioni governative. Sempre con la dovuta prudenza, ovviamente.

PROSSIMA CHANCE Che, forse, sarebbe venuta meno (almeno in parte), se ieri gli anti-Macalli avessero ribaltato, come avevano annunciato, e non soltanto spaccato la Lega Pro. E invece l'esito contraddittorio dell'assemblea, in cui oltretutto è passato pure il consigliere sostenuto da Lotito, consentirà a Macalli di far scorrere altro tempo prima della convocazione dell'assemblea per l'approvazione del bilancio (che dovrà passare prima al vaglio scontato del Consiglio direttivo) e a Tavecchio, di conseguenza, di non prendere provvedimenti. Il bilancio, a naso, sarà l'ultima occasione per Ghirelli e Gravina (e chi fa il tifo per loro...) di mettere sotto Macalli e, nel caso, convincere il presidente federale di avere i numeri per pretendere la decadenza della governance attuale e/o il commissariamento della Lega. Senza quel passaggio, l'idea di picconare il Sistema Lotito dal basso della Lega Pro, sperando di aprirsi un varco in Consiglio federale, farà pochissima strada. Più percorribile, forse, l'idea di concentrarsi sulla delega alle riforme, solo una delle carte in mano a Lotito, e oltretutto non la più importante, ma per godere un po' potrebbe rivelarsi necessario accontentarsi. E allora non è escluso che la prossima riunione del Consiglio federale, da fissare tra il 23 e il 27 febbraio, metta all'ordine del giorno proprio la possibilità di togliere quella delega a Lotito. Una mossa che sposterebbe poco i rapporti di forza nel calcio italiano, ma se non altro avrebbe un alto valore simbolico, soprattutto se l'ondata di indignazione non si sarà ancora placata. Proprio la strada indicata ieri dal presidente di Lega B Abodi, ormai salito a bordo del bastimento anti-Lotito (come raccontiamo nella pagina precedente), pur senza condividerne le posizioni più estreme. Tradotto: il nome più spendibile per chi ambisce a rinnovare il calcio italiano, ma gradualmente e senza strappi traumatici.

PALAZZI SPRINT? Un po' quello che potrebbe spuntare dal cilindro di Palazzi. A parte le battute, le indagini ieri avviate dalla Procura federale si annunciano complesse: in ballo ci sono le dichiarazioni evidentemente lesive pronunciate da Lotito (contro Nicchi, gli arbitri in generale, Abodi), oltre che quelle inquietanti sulla regolarità del campionato di B («Se salgono in A Carpi e ...»), ma pure il carattere privato della conversazione, *** che Palazzi non potrà non considerare. Nei prossimi giorni il procuratore federale incontrerà i protagonisti delle due vicende (Lotito, Iodice, Farina), i tempi dovrebbero essere più rapidi (un mese?) del solito, come opportunamente raccomandato dal super procuratore del Coni Cataldi, con cui Palazzi è costretto a collaborare.

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