«Deportati e trattati come bestie»

27/02/2015 alle 09:59.
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CORSERA (R. FRIGNANI) - La sensazione di essere «trattati come animali», la rabbia per trovarsi in una situazione paradossale, soprattutto dopo la devastazione provocata a Roma dagli hooligan del Feyenoord solo una settimana fa. «Gli olandesi non hanno una polizia degna di un paese civile, ci hanno portato in campagna, perquisiti, divisi: da una parte i buoni, dall’altra i cattivi, come se ce ne fossero. Nessun poliziotto parlava inglese, si esprimevano a gesti».

Antonio Calicchia, ex segretario generale della Regione Lazio, è con il figlio uno dei tifosi romanisti finiti nella retata della polizia olandese al loro arrivo all’aeroporto di Amsterdam. Mentre circa 2.300 romanisti arrivavano a Rotterdam con un treno speciale, in 400 sono stati «deportati» in pullman. Fra gli identificati anche il consigliere regionale Pd Fabio Bellini, con il figlio. Una gogna per tutti, non solo per circa 150 tifosi considerati violenti e segnalati dalle autorità italiane a quelle olandesi. In effetti sul loro pullman sono stati trovati tirapugni e tubi di plastica che sono stati sequestrati. In 83 sono finiti per due ore in commissariato, poi sono stati rilasciati. In quattro sono stati fermati per una rissa in centro con sei olandesi. Un altro romanista è stato bloccato con 17 ultrà del Feyenoord per lancio di bottiglie e fumogeni contro la polizia nella fan zone del Vecchio Porto. Scene da ordine pubblico, alle quali non solo Rotterdam ma soprattutto Roma è abituata.

Ma il trattamento riservato ai giallorossi ha scatenato roventi polemiche. «Il pensiero non può he andare ai tifosi romanisti. Sono sicuro che le autorità predisposte si stanno adoperando per garantire a tutti il massimo di sicurezza e di tutele democratiche », spiega il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. La notizia dei 400 bloccati in campagna e controllati ha rapidamente fatto il giro della Rete con tanto di foto e filmati. Immagini che, anche se non ufficialmente, hanno imbarazzato gli olandesi. «Sono stati letteralmente sequestrati dalla polizia», precisa l’avvocato Lorenzo Contucci, storico legale degli ultrà romanisti, che con una serie di post su ha tenuto aggiornati anche i parenti dei tifosi preoccupati per quanto stava accadendo e ha incaricato un collega olandese di seguire la vicenda. «L’atteggiamento dei poliziotti olandesi è stato punitivo, non siamo stati noi a macchiarci di reati - attacca l’avvocato Fabrizio Grassetti, presidente dell’Unione tifosi romanisti -. Ci potevamo aspettare alcune misure di sicurezza, ma così è troppo». Intanto i vertici delle procure olandese e romana (il procuratore capo Giuseppe Pignatone, l’aggiunto Giancarlo Capaldo, il pm Eugenio Albamonte e il capo della Digos Diego Parente) si sono incontrati ieri a piazzale Clodio per accordarsi sulla rogatoria per l’acquisizione degli atti sui 35 hooligan arrestati per gli scontri di Roma. Gli inquirenti collaboreranno per l’identificazione dei teppisti che saranno perseguiti per gli episodi di violenza e i danneggiamenti a piazza di Spagna e a Campo de’ Fiori. In particolare chi ha materialmente colpito la Barcaccia del Bernini provocando il distacco di un pezzo e 110 scalfitture: nelle immagini si vedono alcuni personaggi che potrebbero pagare un conto salato. Anche in Olanda.

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