Garcia: "Questa Roma è sulla strada giusta. I sostituti di oggi saranno i titolari di domani, Destro vuole restare. Il mercato di gennaio? Difficile che cambi le cose"

03/01/2015 alle 09:36.
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CORSPORT - Il tecnico della Roma Rudi ha concesso un'intervista a otto giornalisti di testate diverse. Questo un estratto delle sue dichiarazioni raccolte dal quotidiano sportivo:

La Navratilova e la Evert vivevano una grande rivalità, eppure l’una raccontava all’altra come si allenava. Oggi non sarebbe possibile aprire di più al pubblico, anziché tenere tante cose segrete?
«I tempi sono cambiati, soprattutto con Internet. Non è facile neanche per i giornali. Un grande campione e una grande squadra non possono essere soli, altrimenti non c’è divertimento, non c’è bellezza di vincere senza competizione, non c’è la gloria senza grandi sfide. In Francia ho conosciuto giornalisti che entravano negli spogliatoi dopo le gare, si poteva creare un rapporto più stretto. Ora è tutto cambiato, bisogna lavorare più tranquillamente. Per me sarebbe interessante aprire al pubblico, ma qui non si può fare. Ci dovremmo allenare nel povero Olimpico ma è già sofferente e ospita tante partite...»

La Roma dà l’impressione di aver cambiato modo di giocare. Lo scorso anno aveva quattro registi, in questa stagione si affida troppo alla singola giocata di Gervinho.
«La filosofia del gioco è sempre la stessa, poi dipende dalle caratteristiche dei giocatori. L’obiettivo è portare sempre la palla nei 30 metri degli avversari e accelerare. Poi ci sono i rapporti tra i calciatori, mi viene in mente quando arretra e le situazioni che si creano. La cosa che è cambiata rispetto allo scorso anno è che abbiamo avuto più assenze, a cominciare da , ma abbiamo costruito una squadra in grado di giocare ogni tre giorni. Non possiamo essere brillanti sempre, ma i primi sei mesi della Roma mi sono piaciuti. La divora energie, ma anche dopo il 7-1 abbiamo giocato una partita tosta a Genova con la Samp. Sono contento di tante cose, a cominciare dall’atteggiamento mentale».

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Si parla molto dei sistemi di allenamento e all’estero adottano spesso vecchi metodi, anche con preparatori italiani. Come è cambiatra la preparazione?
«Io ho un modo di lavorare, non ho tempo di vedere come lavorano gli altri. Io lavoro molto con la palla. Sapevamo che con la l’impegno sarebbe stato diverso. Conta molto anche l’aspetto mentale, ma abbiamo visto che negli ultimi quindici, venti anni c’è stato un miglioramento della preparazione fisica. Ma si può migliorare ancora sotto l’aspetto mentale, magari chiamando in causa i calciatori che smettono di giocare, che conoscono lo spogliatoio. L’allenatore deve far sentire importanti tutti. I sostituti di oggi saranno i titolari di domani, questo l’ho vissuto anche io. Faccio molta attenzione a questa cosa. Parlare con un giocatore è molto importante. Abbiamo i giocatori a disposizione tutti i giorni, magari i club parlano con il procuratore e non con il calciatore. Invece bisogna sapere come la pensa, si creano meno equivoci».

Si riferisce a ?
«Non parlo solo di lui».

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La forbice dei ricavi dai diritti tv tra voi e la è di 35 milioni. La Roma è penalizzata?
«Questa è una domanda per Pallotta. In Francia è successo che squadre con un posizionamento peggiore rispetto ad altre prendessero addirittura più soldi. Ma i dirigenti italiani devono rendere questo campionato interessante soprattutto all’estero. La vendita dei diritti televisivi all’estero fa la differenza. Ma non conta sempre il budget. Se usciamo dalla quarta urna del girone, sappiamo che la nostra posizione alla fine sarà terza o quarta, più terza perché siamo ambiziosi. A me piace fare una grande squadra e fare performance superiori a quelle attese. L’esempio è l’Atletico Madrid, una strada da seguire».

Con lei la Roma non è mai scesa al di sotto del secondo posto. Eppure nono sono mancate le critiche. Cosa non le è piaciuto di questi mesi?
«Non mi è piaciuto il primo tempo di . Bruttissimo. A parte questo e l’incidente con il Bayern siamo sempre stati in partita. Ora siamo solo a metà strada e dobbiamo cominciare bene l’anno per vincere almeno un titolo. Forse quest’anno con meno punti sarà possibile fare anche meglio. Le critiche? Io sono dentro una bolla. Fino a quando va tutto bene con i giocatori e la società, allora tutto fila liscio. Questo fantasma dell’ambiente per me non esiste. Prendo la temperature dei tifosi e vedo che sono contenti e hanno fiducia nella squadra. Vedono che diamo tutto in campo e hanno piacere nel vedere i giocatori divertirsi e fare gol».

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La società investe sui giovani, ma nella Roma ragazzi come e sono poco utilizzati.
«La società fa investimenti, i giovani sono il futuro, ma se vogliamo avere risultati subito bisogna avere una rosa competitiva, il giusto mix è quello che conta. Alcuni sono stati ceduti e hanno fatto una bella plusvalenza. Non è che non penso al futuro della Roma, ma il mio compito è avere risultati subito. Io devo rispondere dei risultati e se ci sono giocatori di esperienza più forti dei giovani giocano loro».

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Nella Roma c’è un problema . Se a gennaio non fosse più un giocatore della Roma lei chiederebbe un altro attaccante?
«Questa cosa non accadrà. E poi abbiamo anche Borriello, che ha caratteristiche diverse. Ma è chiaro che se perdiamo un giocatore, cosa non prevista, vada rimpiazzato. Per me non c’è un problema . Mattia vuole restare, a meno che abbia cambiato idea durante le vacanze. Può fare come lo scorso anno e aiutarci a vincere».

Si dice che la Roma abbia subito un’involuzione sul piano del gioco. Lo scorso anno aveva due centrali difensivi come e che impostavano, ora quelli che ci sono hanno altre caratteristiche. E quando la Roma non riesce a sbloccare subito le partite si complica la vita.
«Non sono d’accordo, lo scorso anno spesso andavamo all’intervallo sullo 0-0 e quest’anno abbiamo vinto molte partite nel primo tempo. Siamo una squadra che forse fa meno cross, ma che come nella passata stagione ha portato tanti giocatori al gol. La Roma gioca nello stesso modo. Quello che posso concedere è che a volte siamo stati meno brillanti, forse per la , anche lo scorso anno abbiamo sofferto in alcune partite. Se continuiamo così ci prenderemo grandi soddisfazioni. Poi è vero che lo scorso anno disponevo quasi sempre della difesa titolare, quest’anno è mancato spesso, non l’ho mai avuto. I nuovi centrali sono forti, abbiamo avuto tanti problemi, ci siamo inventati terzini e abbiamo preso pochi gol. Undici, ma vorrei dire otto...».

Come mai si ritrova riserva?
«Contro la ha segnato e si è infortunato, contro il Cska era accaduto lo stesso. Lui dà tutto in allenamento e in campo ha tanta voglia. Io devo trovare un equilibrio, lasciargli la libertà e migliorarlo nel gioco tra le linee, sui tagli offensivi e sulla posizione, lui ascolta e io sono tranquillo, farà grandi cose. Deve riuscire a incidere anche quando non ci sono gli spazi».

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