Il Napoli travestito da Bayern dà lezioni di calcio alla Roma

02/11/2014 alle 10:39.
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CORSERA (L. VALDISERRI) -  La Roma non ha perso lo scudetto ieri e il non è rientrato ancora nella lotta per il titolo ma il risultato del San Paolo mette un punto interrogativo sui primi e uno esclamativo sui secondi. La differenza l’ha fatta l’intensità, come ha detto Benitez alla fine. Poi le scelte degli allenatori. Poi il fatto che il calcio è uno sport che si basa sugli errori. Non vince chi ne fa di meno, ma chi fa quelli che non pesano.

Il sta bene fisicamente e la Roma no. Questo è il punto di partenza. Nel calcio è impossibile stare 9 mesi ad alto livello: il non lo era a inizio stagione e questo è costato l’eliminazione nel preliminare di e un avvio molto stentato. Ora, però, la squadra è in netta ripresa e, con sette risultati utili consecutivi, è quella che in campionato ha la striscia positiva più lunga. Alla solita produzione offensiva Benitez ha aggiunto più attenzione in fase di non possesso. La forma — Koulibaly su tutti — permette di trasformare buoni giocatori in ottimi.

 La Roma vive un momento opposto. Il primo tempo è sembrato il gemello di Roma-Bayern, con una sola differenza: quello di finì 5-0 per i tedeschi e quello di ieri 1-0 per il solo perché Robben e soci furono spietati e i partenopei hanno invece colpito due traverse a battuto (Callejon e Hamsik) e mancato un paio di altre opportunità per la bravura di su Insigne. Tre sconfitte nelle ultime sei gare, tra campionato e , sono la punta dell’iceberg. Sotto la superficie ci sono troppi assenti (, , ), troppi giocatori reduci da infortuni (, , Kelta, ) e qualche muso lungo di troppo ().

 Benitez ha scelto un giocatore meno fisico ma più bravo a ribaltare l’azione in velocità (Jorginho al posto di Inler) e ha avuto ragione. Il ha pressato alto ed è ripartito ogni volta che poteva, mettendo la tecnica al servizio della rapidità. ha rinunciato a per e provato una leggera variazione sul tema, forse dettata proprio dall’infausta serata con il Bayern: la Roma ha difeso con un 4-1-4-1, con due linee parallele, schermo protettivo e punta avanzata. Purtroppo per non c’è stata risposta sul campo: la squadra ha preso gol dopo 3’ e aveva già rischiato dopo 30 secondi; si è allungata anziché restare compatta; ha perso tutti i duelli sulle fasce laterali. Una Roma molto vicina alla legge di Murphy, per cui se una cosa può andare male sicuramente lo farà. Nello specifico: 1) la clamorosa occasione da gol per (assist di ), a inizio ripresa, che poteva rovesciare la storia; 2) i cambi dopo 20’ della ripresa ( e per e ) che non hanno portato risultato. Errore del tecnico, come molti ora gli rinfacciano a Roma? Certo. Ma chi entra in campo deve dare di più.

 Il deve cercare di prolungare il momento magico. Benitez sa che il , inviso a molti, sarà invece la strada per cercare una clamorosa rimonta. A il compito di gestire il momento più difficile, mercoledì contro il Bayern, e domenica contro il Torino. Lo scudetto è ancora possibile e i momenti bui passano, ma la concorrenza in zona aumenta. L’importante è non perdere la fede nel gioco e, se possibile, limitare gli infortuni. E da lì ripartire.

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