Gervinho e Keita in Coppa d’Africa, la Roma li perde

20/11/2014 alle 11:57.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - La doppia gufata è fallita. Gervinho con la Costa d’Avorio e con il Mali si qualificano alla Coppa d’Africa e creano un altro bel problema a in prospettiva. La manifestazione, nonostante il rischio di contagio dell’Ebola, è stata confermata e spostata in Guinea Equatoriale: via il 17 gennaio, finale l’8 febbraio, nel bel mezzo della stagione di tutti i club europei.

Le lettere di convocazione delle due nazionali sono attese a breve a Trigoria e difficilmente Gervinho e torneranno in Italia dopo lo stop natalizio. Calendario alla mano, salteranno le sfide di campionato con Udinese, Lazio, Palermo e oltre agli ottavi di Coppa Italia. Se uno dei due dovesse arrivare in fondo al torneo africano, sarà indisponibile anche per le sfide a Empoli e Cagliari e per gli eventuali quarti di Coppa. Lo stesso guaio ce l’avrà Allegri col ghanese Asamoah, mentre la Nigeria del laziale Onazi ha fallito la qualificazione. Il danno per la Roma è immediato, perché Gervinho e rientreranno solo oggi nella Capitale e sono destinati alla panchina a Bergamo.

Sia l’attaccante che il centrocampista ieri sono rimasti in campo 90 minuti. L’ivoriano se l’è pure vista brutta: al fischio finale della gara con il Camerun - uno 0-0 scritto e «cercato» che ha accontentato entrambe le squadre - c’è stata una mega-invasione allo stadio di Abidjan e alcuni tifosi hanno travolto e letteralmente spogliato il romanista. È servito l’intervento della polizia per riportare la calma. Gervinho, d’altronde, è una star: è rimasto in lizza per il Pallone d’Oro africano insieme a Yaya Touré, Brahimi, Enyeama e Aubameyang

Giornata di gloria anche in Mali, dove ha avviato la festa segnando su rigore il primo dei due gol all’Algeria: è la rete numero 24 che lo fa diventare il miglior marcatore nella storia della nazionale. «Siamo orgogliosi di aver battuto la migliore squadra in Africa», ha detto .

è un po’ meno felice e solo domani riavrà il gruppo al completo: e sono tornati ieri pomeriggio e hanno svolto solo lavoro di scarico. Con l’Atalanta spazio al tridente --. Il serbo è carico: «Possiamo vincere lo scudetto. Io qui sto benissimo e sono pronto a rimanere anche altri 10 anni. L’esultanza dopo il gol al Torino - conferma - era dedicata ai giornalisti: ci sono tanti chiacchieroni che mi mettono in mezzo». Niente di nuovo.

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