Il sogno di Somma. Cresciuto nella Juve, esploso a Trigoria

24/11/2014 alle 08:49.
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GASPORT (F. ODDI) - Il pericolo, per Michele Somma, era quello di sparire dai radar: con la panchina a dodici elementi gli allenatori si portano dietro anche quelli di cui non hanno bisogno. E i classe 1995 come lui sono ancora in età per giocare in Primavera come fuori quota: solo che quest’anno gli era capitato una sola volta, alla seconda di campionato, il 13 settembre col Palermo, ovvero il giorno di Empoli­ Roma, l’unica giornata in cui ha potuto iniziare la gara con la difesa che aveva disegnato in estate, e al centro e a destra.

IL SOGNO CONTINUA In dodici giornate Somma è rimasto dieci volte in panchina, e fino a sabato rischiava di arrivare a gennaio con zero minuti coi grandi. L’infortunio muscolare di ha cambiato tutto, e dopo l’esordio in A con l’Atalanta, ora può sognare la . Ma difficilmente sarà lui il titolare a Mosca. dovrebbe riconsegnare al ruolo sperimentato tre anni fa a Crotone (per una manciata di partite però, prima di convincere Drago a schierarlo dietro la punta centrale). Per la verità anche Somma come è un adattato, come del resto lo sarebbe Calabresi, più giovane di un anno, anche lui spesso in panchina con . Giocava centrale Michele Somma, e giocava nella , che lo tenne fino agli Allievi, poi lo cedette alla Roma. Era compagno di squadra di Mattiello, subentrato sabato all’Olimpico, in difesa, dopo il doppio giallo a Padoin: Somma poteva essere al suo posto, ma a Trigoria ha riconquistato anche la Nazionale, Under 18, 19 e 20. E da sabato, se la Roma dovesse vincere lo scudetto, potrebbe metterselo nel curriculum, campione d’Italia senza quell’aggiunta che dava tanto fastidio a Marco Amelia, «senza mai scendere in campo».

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