Insieme per forza

14/07/2014 alle 09:28.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - La maglia della Roma dovrà comunque indossarla. Quanto a lungo non lo sa nessuno, ma intanto domani si ricomincia e sarà nel gruppo agli ordini di . Una prima prova di «convivenza» aspettando che l’estate porti consiglio. E soldi, possibilmente. Sfumato il passaggio al Manchester , il marocchino al momento non ha un accordo con nessuna altra squadra, tantomeno la Roma che ha tenuto il punto sul serio. Lo dimostra il «no grazie» con cui i dirigenti hanno risposto agli inglesi durante l’unica telefonata tra i due club: il ha proposto 30 milioni di euro oppure meno «cash» e la possibilità di inserire nella trattativa Nastasic o un altro elemento gradito ai giallorossi. Incassato il rifiuto da Trigoria, gli sceicchi di Manchester hanno deciso di acquistare Mangala dal Porto. Alla Roma più di qualcuno è convinto che in realtà sia stato «usato» dal per arrivare al francese, reale obiettivo di mercato. Altrimenti non si spiega l’assenza di segnali concreti - a parte quella telefonata - dopo aver promesso al marocchino uno stipendio da 4 milioni.

La Roma ha vinto il primo set. Adesso per completare il match ci sono due strade: 1) trovare una squadra disposta a pagare 35-40 milioni ; 2) tenerlo e rimotivarlo. La prima opzione, al momento, la possono garantire solo due società: il Chelsea, a caccia di un centrale (ma il preferito di Mourinho è Varane) e il Monaco, mentre Bayern e hanno già fatto sapere all’agente di Mehdi che non intendono investire quelle cifre per un difensore. L’ipotesi 2 passa invece per un lungo lavoro diplomatico e un rinnovo di contratto a cifre leggermente superiori rispetto agli 1.9 milioni più premi già proposti a Mehdi che si è sentito addirittura «offeso». È vero che è tornato in anticipo a Trigoria per allenarsi e che ha messo da parte i propositi di disertare la tournée negli States, ma la vita nel gruppo per lui da domani non sarà affatto semplice. Oltre agli attriti con i dirigenti, c’è la fiducia di da riconquistare e soprattutto quella dei compagni: in tanti, da in giù, non hanno affatto gradito il suo comportamento dopo una sorta di «patto» stretto tra i senatori alla fine dello scorso campionato. «Restiamo tutti per vincere» si sono detti fra loro. Non è passato neppure un mese e ha parlato da ex. C’è poi l’aspetto ambientale da valutare: la società teme il trattamento che verrà riservato dai tifosi al marocchino.

A prescindere da come finirà, serve almeno un altro difensore e continua a chiedere Basa. valuta anche il mercato dei comunitari da cui è spuntato il nazionale olandese Vlaar, classe ’85, in scadenza di contratto nel 2015 con l’Aston Villa. Poi c’è Toloi, tornato a San Paolo ma senza disfare del tutto le valigie. Tenersi una casella da «extra» libera consentirebbe alla Roma di tesserare Yarmolenko, che piace molto, in attacco. O Douglas Costa. Al contrario con l’arrivo di Basa, un obiettivo possibile davanti sarebbe Shaqiri del Bayern: i contatti proseguono. Intanto a giorni potrebbe spuntare a Trigoria Carrasco: l’intesa con il Monaco è vicina (5 milioni) ma non chiusa, tanto che il belga ieri ha giocato (e segnato due gol) la prima amichevole dei biancorossi con i dilettanti del St. Veit. Un piccolo contributo al tesoretto giallorossi arriva da Verre: la cessione a titolo definitivo all’Udinese è fruttata 900mila euro.

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