Calciatori stupidi, club incapaci e sepolcri imbiancati

13/10/2023 alle 16:23.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - "Aspettiamo gli sviluppi delle indagini". I sepolcri imbiancati vanno oltre il tempo e lo spazio. Sono quelli che occupano le poltrone che contano fino a che la morte non li separi, e che hanno in serbo per le occasioni più scabrose quel frasario stantio e ammuffito che da decenni riecheggia negli spazi televisivi come un'ammorbante e inutile litania a cui non si dà mai seguito. Parole al vento, vuote come i simposi organizzati con le "grandi" testate e le "grandi" firme del mondo sportivo, con cui si spartiscono avidamente il finger food durante le feste in ci si mette in vetrina parlando in modo solenne e serioso di riforme, di sostenibilità, di stadi, di settori giovanili. È così da cinquanta anni. Si parla, ci si loda a vicenda, si ammicca alle hostess e allo sponsor che fornisce food&beverage. E non si fa niente altro.

Nel mentre, nella realtà, sul pianeta Terra, perché loro vivono in un mondo a parte, si registra l'ennesimo terremoto, a cui i solerti soloni reagiscono usando il commento più penoso e banale che ci sia, sempre lo stesso: "Aspettiamo gli sviluppi delle indagini". Oggi lo scandalo coinvolge una nidiata di calciatori in età da università, leggeri fino a essere superficiali, stupidi e fluttuanti verso lo sgabuzzino dove vengono accatastati, per incapacità di percezione del pericolo e ignoranza ingiustificata, quelli che si rovinano le carriere e la vita.

Siti illegali, scommesse vietate, ludopatia. Questi ragazzi non sono diversi da tanta comune gente che si disintegra l'esistenza dilapidando i budget familiari per cercare il jackpot alle slot machine. A differenza di questi ultimi però, per loro il peccato si decuplica, perché così facendo mandano a gambe all'aria l'immagine, il patrimonio personale, il futuro radioso. Per cosa? Perché il calcio è ottuso, non capisce i momenti. Hai talento? Sei abile per costruire dal basso? Sei arruolato fratellì, benvenuto a bordo. E poco importa se nel tuo mare farai nuotare i pesci spazzini e le sirene ragazzine, che ti avvicineranno non certo per chiederti l'autografo, ma con l'unico intento di regalarti il corpo in cambio di una borsa di Gucci o dell'accesso al cesso dei soliti locali dove fare felici calciatori e amici dei calciatori, consapevoli di ciò che vanno a fare, mortificando un secolo di battaglie per il riconoscimento dei diritti delle donne. Gente che alla prima occasione ti sputtanerà, o dovrà denunciarti perché tu calciatore non sei in grado neanche di fare distinzione fra il verbo scopare e il verbo violentare.

Stupidità indotta dai club che nel 2023 ancora non hanno capito che il calciatore va seguito h24, perché in troppi casi non ci sono basi a sostegno dell'edificio mentale. Perché sempre più spesso i calciatori sono terreno di caccia per presunti amici che svolteranno qualche anno della propria miserabile vita, frequentando a scrocco ristoranti stellati, barche, ville dove consumare orge, gioiellerie, prime classi di aerei e tappeti rossi.

Nel 2023, la stipula del contratto dei calciatori prevede la discesa in campo di decine di professionisti, super avvocati e rappresentanti, che buttano giù clausole su clausole. Poi? Poi lasciano questi ragazzini in balia degli eventi. Non percependo il pericolo. D'altronde hanno poco più di venti anni. Li riconosci, sono tutti uguali. Come gli eserciti di ragazzini che stanziano nei cortili, sui lungomare, nelle piazze. Hanno tutti gli stessi capelli, la stessa pochette, le stesse mega cuffie usate per isolarli dalla realtà mentre ascoltano a tutto volume il pezzo trap dello pseudo cantante sedicente malandrino in voga.

Spesso le società hanno il cancro in casa. Figure che hanno messo radici nei centri sportivi, che si muovono come squali fra bagnanti boccheggianti. Sono quelli che ti possono rimediare la casa e ti presentano i ristoratori, ti selezionano le neo maggiorenni da introdurre nelle garçonniere attraverso ingressi secondari e ti organizzano la vacanza. Gente che non verrebbe estirpata neanche attraverso un invasivo ciclo di radioterapia calcistica. Lo sperpero di risorse, l'assenza di regole, l'incapacità di dare seguito agli intenti basati sulle parole progetto, programmazione, sostenibilità. Sboccia il neo maggiorenne? Dovrebbe scattare in automatico la protezione del club, invece scattano i piedi i protettori, per non dire papponi, a cui basta un niente per circuirli. Tutti sanno, nessuno si adopera per fare qualcosa.

E allora è inutile scandalizzarsi se gli scandali nel calcio italiano sempre di più viaggiano alla stessa velocità con cui si organizzano i grandi eventi a cui presunti grandi dirigenti calcistici fanno a gara a chi dice la stronzata più grossa per migliorare un mondo alla deriva.

In the box - Augusto Ciardi

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