Voce del verbo vincere

05/02/2018 alle 21:54.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) -Hanno vinto: , , Kolarov, , , , Gonalons, Karsdorp, .
Non hanno vinto: Juan Jesus, , Gerson, , , Bruno , Pellegrini, Schick, Under, Defrel, Skorupski. Non ha vinto neanche .
Dovrebbero aver vinto (qualcosa, a quest’ora): dirigenti, consulenti, consiglieri e proprietario. Perché se è vero che la è l’alibi di chi insegue (basta ricordare i trofei bianconeri e parte la cantilena sul fatturato, sullo stadio di proprietà, sulla mentalità), è innegabile che dal 2008 chiunque, tranne la Roma, ha portato a casa almeno una Supercoppa nazionale. Per non parlare della Coppa Italia.
Si sarebbero dovute vincere: un paio di coppe Italia. Se fossero state affrontate nel modo giusto, preparando al meglio la finale del 2013, a cui si arrivò in un clima da resa dei conti al culmine di una stagione nata, per scelte pessime, sotto i peggiori auspici. Non coprendosi di ridicolo uscendo per mano dello Spezia. O magari non votandosi a un’ingiustificabile supponenza, quando si è deciso di mandare in campo una Roma stravolta contro il Torino C, quello di Edera e Niang.
Potrebbe vincere il , la squadra che più di qualunque altra in questi anni di tirannia sabauda si sta avvicinando all’impresa. che paga 12 milioni di euro di ingaggi in meno rispetto a quanto spende la Roma per i suoi calciatori.
Vincerà? La Roma vincerà (semicit.): quando dopo il fischio finale di Hellas-Roma non vedremo scene di giubilo manco si fosse espugnato il Camp Nou. Quando si saprà reagire ai momenti di crisi coi fatti, cioè i risultati, e non le dichiarazioni di intenti (“lavoreremo”, “ci rialzeremo”). Quando non ci sarà sempre una giustificazione pronta anche davanti a errori o anomalie (negare che il mercato di gennaio abbia intaccato la già scarsa solidità mentale dei calciatori significa negare l’evidenza). Quando si inculcherà nelle teste dei calciatori stessi non il dolore, ma il dramma che comporta una sconfitta. Calciatori che sanno di essere di passaggio, quindi già poco propensi a identificarsi in questa realtà. Ai quali nessuno sbatte in faccia l’unica verità inconfutabile: la Roma non vince dal 2008. Forse con delle correzioni un giorno coniugheremo il verbo vincere al presente. La Roma vince la coppa. La Roma vince il campionato. E non dieci partite consecutive o la classifica dei gol fatti nel primo quarto d’ora o degli assist di prima o dei passaggi completati o delle verticalizzazioni. Quelle sono vittorie che a Roma si ama ostentare, che fanno però le fortune degli altri, per esempio dei tifosi avversari, che le usano per sfottere quelli della Roma. Che ha urgente necessità di vincere. Al più presto.

@augustociardi - In The Box

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