Brasile, ALISSON: "Voglio andare al Mondiale per mettere il mio nome nella storia della nazionale"

22/05/2018 alle 19:40.
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MEDIASET - Il della Roma e della nazionale brasiliana ha parlato ai microfoni dell'emittente televisiva del Mondiale che prenderà il via a giugno. Queste le sue parole:

"Voglio andare al Mondiale per mettere il mio nome nella storia della nazionale"

Cosa faresti per vincere il mondiale?
Non sono scaramantico, ho i miei pensieri con Dio, ho qualcosa da fare per lui ma l’importante è prepararmi adesso. Penso di aver fatto una bella stagione alla Roma e questo conta tanto, arrivo lì con fiducia e consapevole di poter fare grandi cose. Metto tutto nelle mani di Dio e provo a giocare.

Neymar?
Quando hai un giocatore cosi nella tua squadra, l’avversario ha più rispetto di te. Non gioca da solo, gioca con tutta la squadra, però è un giocatore che fa la differenza. Abbiamo fatto una bella preparazione, quindi arriviamo al Mondiale ben preparati per fare il nostro meglio, e facendo il nostro meglio possiamo vincere. Abbiamo fiducia nel nostro lavoro e nel lavoro di Tite, che ha portato tanti punti positivi alla squadra. Poi è sempre un Mondiale, si deve fare tutto.

Gli avversari? Temete qualcuno?
Temere nessuno, ma dobbiamo rispettare tutte le squadre. La Germania che è la favorita, la Spagna, l’Argentina, noi: siamo i favoriti. Ma l’esser favoriti finisce quando si arriva in campo. La brasilianità ci sarà perché noi che siamo in Europa non abbiamo perso nulla rispetto ai brasiliani.


Il ha parlato anche al canale della federazione brasiliana, al suo arrivo nel ritiro. Queste le sue parole:

"E’ bello tornare a casa, nel nostro Paese e arrivare qui alla Granja Comary per difendere la Seleçao nel Mondiale, una competizione che aspetto da tanto tempo. Sono due anni che faccio parte di questo progetto con il gruppo della nazionale ed abbiamo lavorato tantissimo. Ora faremo tutto quello che c’è da preparare nei minimi dettagli per arrivare nel migliore dei modi al torneo con la volontà di raggiungere il miglior risultato possibile. Taffarel mi ha detto che sono in ritardo (ride) ma avevo un accordo con la Roma e non potevo arrivare prima. Fosse stato per me sarei stato il primo a presentarsi qui perché sono felice di difendere i colori del Brasile".

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