MONCHI: “Il tifoso della Roma è tremendamente emotivo, ma bisogna prendere anche decisioni impopolari. Il Real? Forte anche senza Ronaldo”

17/09/2018 alle 23:50.
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EL MUNDO - Il direttore sportivo della Roma Monchi ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano spagnolo a due giorni dal debutto in al Bernabeu contro il . Queste le sue parole:

A distanza di un anno e con una semifinale di conquistata, può dire di aver trovato questo nuovo Monchi?
Semifinale di e terzo posto in campionato. Si può essere soddisfatti. Sono cresciuto molto a livello professionale, dopo Siviglia avevo bisogno di nuovi stimoli e di una nuova sfida.

Da dove ha iniziato?
Conoscendo il club, la città, l’atmosfera e la filosofia con la quale si lavorava, i meccanismi interni e le ripercussioni mediatiche che ha la squadra sul pubblico.

Da un club passionale all’altro.
Il romanista è di un’incredibile emotività, paragonabile ai sivigliani. Devi tenerne conto quando porti avanti la tua politica, senza però evitare delle scelte impopolari.

Come quelle sulla vendita di o sul ritiro di .
Sono due situazioni differenti. Il ritiro di Francesco era qualcosa che si doveva affrontare. Ci ha messo un po’ a realizzarlo ma alla fine lo ha fatto, adesso è una figura fondamentale nel club. Con non c’era altra scelta, si doveva vendere. Dovevamo fare i conti con il Fair Play finanziario e dovevamo incassare il più possibile per non incorrere in qualche sanzione dalla Uefa. Non abbiamo venduto solo Momo ma anche
, Mario Rui e
.

Cosa ha portato l’eliminazione del ?
Autostima e una spinta per un progetto a lungo termine, basato sulla crescita internazionale del marchio Roma. Se si guarda al nostro lavoro sui social si può capire bene, il club ha un profilo davvero moderno. È il modo per competere con Milan, o . La Roma è l’unica ad aver avuto accesso alla per cinque anni, insieme alla .

Lo scorso anno avete affrontato Chelsea e Atletico, questa volta il . Come vede i blancos senza Ronaldo?
Non è facile colmare il vuoto lasciato da un calciatore di quel livello, ma nonostante la partenza del portoghese la squadra resta fenomenale.

Che operazione di mercato è stata?
Hanno tenuto i migliori: Isco, Bale, Benzema, Modric, Kross, Sergio Ramos, Marcelo.

Troppo costoso per te?
Ho sempre lavorato con società che acquistavano giocatori a un prezzo adeguato e con margini di crescita.

Per esempio Justin Kluivert.
Ha 18 anni è sarà molto importante nel calcio europeo del futuro. È ambidestro, può giocare su entrambe le fasce, corre e fa gol. È un investimento. Il mio lavoro si concentra più sui profili che sui nomi. Mi baso sulle necessità tecniche e tattiche dell’allenatore, sia esso , Emery, Juande o Sampaoli.

non sembra il classico allenatore italiano.
Il calcio italiano non è sinonimo di catenaccio, ci sono esempi come ,
, Allegri. Ho scelto perché rispettava le tre caratteristiche che cerco in un allenatore: prima di tutto conosceva l’ambiente, è stato giocatore nella squadra che ha vinto lo scudetto. La seconda è che è italiano e avere un direttore sportivo straniero poteva bastare. La terza è che si tratta di tecnico capace di far crescere i giocatori, come ha dimostrato in passato. Lo ha fatto e in estate gli abbiamo rinnovato il contratto per un altro anno.

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