DZEKO: "L'offerta del Chelsea era vera, ma alla Roma sto benissimo"

14/03/2018 alle 00:55.
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SCSPORT.BA - , attaccante della Roma, ha rilasciato un'intervista al portale bosniaco 'Sport Centar'. Il numero 9 giallorosso ha parlato del record raggiunto dei 50 gol segnati in Serie A, Premier League e Bundesliga: "Sono orgoglioso di questa impresa, visto che sono il primo. Non sapevo che nessuno ce l’avesse mai fatta, davvero, quindi sono contento. Ogni campionato è diverso, sono ancor più contento perché con i miei gol abbiamo raggiunto traguardi importanti. I miei gol, senza il lavoro della squadra, non sono nulla"

Un passaggio sulla Nazionale e sulla Nations League: "È un’eccellente competizione. La UEFA si è impegnata molto per introdurre novità e migliorare la qualità, quindi questo progetto deve essere accolto favorevolmente. Ogni nazione ha un’opportunità in più per migliorare il proprio piazzamento. Noi dobbiamo guardare noi stessi. Ho parlato con il ct Prosinecki. Ho una grande opinione di lui, è un ex calciatore con una grande carriera, è un grande uomo. Avremo abbastanza tempo per prepararci alle prossime qualificazioni e alla Nations League"

Inevitabilmente un riferimento alla vicenda del mancato passaggio al Chelsea: "Non voglio tornare al passato. Sono felice alla Roma e sono felice della mia vita a Roma. Non mi piace parlare delle speculazioni dei media. A volte ci sono delle verità, altre volte si esagera. L’offerta del Chelsea era vera, la trattativa c'è stata, c’era l’interesse nei miei confronti. E' tutto quello che posso dire. Ma, come si vede, a Roma sto bene"

Poi la : "Ogni stagione le aspettative sono alte, noi cerchiamo di fare del nostro meglio in ogni partita e conquistare la vittoria, ma a volte non tutto va secondo i nostri piani. Non sempre nel calcio vince la squadra migliore. Vogliamo restare terzi fino a fine stagione per raggiungere nuovamente la ". Infine, il rapporto con Kolarov:  "Mi è stato di grande aiuto a Manchester, l’ho ritrovato alla Roma. Siamo grandi amici e sono contento che giochiamo di nuovo insieme. Il campo parla per lui, siamo tutti consapevoli di quanto significhi la sua esperienza per noi"

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