Parma, Tavecchio stila il piano salvataggio. La Lega vigila sui ricorsi, i pm contattano l'Antimafia

05/03/2015 alle 20:56.
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Con una serie di limiti giuridici e di opportunità dovrà confrontarsi domani l'assemblea della Lega di Serie A convocata soprattutto per affrontare il caos Parma, a cui parteciperà anche il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, che ha preannunciato un piano per mantenere in corsa la squadra ultima in classifica. Sulle decisioni dei dirigenti peserà anche la lettera con cui Sky ha ricordato di aver appena versato la quinta rata dei diritti tv per la stagione in corso, chiedendo di utilizzare quelle risorse per far tornare in campo il Parma. L'emittente chiede alla Lega di «spiegare cosa intende fare adesso per fronteggiare con efficacia la situazione e per garantire che il campionato veda almeno lo svolgersi di tutte le partite previste dal calendario. E che anche con l'apporto di governo e istituzioni si stabiliscano regole che diano maggiori garanzie per il futuro».

Intanto, però, i club devono gestire l'emergenza con le regole attuali. La Lega deve garantire il regolare svolgimento del campionato ma non può mantenere economicamente una squadra, e nei giorni scorsi ha già ricordato come la giurisprudenza regola il caso in cui una si ritiri nel girone di ritorno, tutte le partite passate sono valide e le restanti sono considerate perse a tavolino. Secondo alcuni rumors, Tavecchio avrebbe garanzie da uno o due sponsor che sosterranno le spese del Parma per le prossime due partite, in casa con l'Atalanta, poi in trasferta con il Sassuolo.

L'udienza fallimentare del 19 marzo sarà uno spartiacque. E per il resto del campionato il presidente della Figc chiederebbe alla Lega di effettuare una sorta di colletta fra gli altri 19 club. C'è chi sostiene che una simile donazione corrisponderebbe anche all'interesse generale, ma è probabile che senza l'unanimità non ci sarà alcuna delibera. Troppo forte è il rischio di ricorsi da parte di altre squadre. Come d'altronde non è indifferente quello di una causa legale con Sky. Dopo la tappa in Lega, Tavecchio andrà a Parma, dove incontrerà il presidente dell'Assocalciatori Damiano Tommasi, con il vicepresidente Umberto Calcagno e il Gianni Grazioli, ma soprattutto i calciatori della squadra di Roberto Donadoni. A loro potrebbe proporre una sensibile riduzione (anche del 40-50%) degli stipendi da qui a giugno, che aiuterebbe a tagliare i costi per la conclusione della stagione, stimati fra 8 e 10 milioni di euro.

Intanto il Procuratore capo di Parma Antonio Salvatore Rustico e i pm Dal Monte, Amara e Ausiello, titolari dei fascicoli sull'inchiesta sul dissesto economico del Parma Fc, hanno incontrato questa mattina a il capo della Direzione distrettuale antimafia Roberto Alfonso. La visita era programmata da tempo, ma nel summit si sarebbero approfonditi presunti punti di contatto tra l'inchiesta parmigiana e altre indagini della Dda. Non è escluso che ci siano personaggi, che si sono avvicinati al Parma nelle ultime settimane, già nel mirino degli inquirenti bolognesi. Intanto trova conferme l'indiscrezione che nel registro degli indagati aperto dalla Procura di Parma per l'accusa di bancarotta fraudolenta non ci sia solo l'ex presidente del Parma Tommaso Ghirardi. Un fascicolo che è stato possibile aprire, anche in assenza del fallimento vero e proprio, perchè lo stato di dissesto della società è considerato evidente e si possono presumere condotte illecite che l'abbiano causato, anche se come detto il crac non è stato ancora sancito dal tribunale: solo in questo caso si potrebbe ipotizzare un processo con l'imputazione di bancarotta fraudolenta.

Non si escludono punti di contattato con altre inchieste. I magistrati ipotizzerebbero come alla base del dissesto del club ci siano state condotte illecite e presunte distrazioni. L'incontro tra i pm e la Dda di era programmata da tempo, ma nel summit si sarebbero approfonditi presunti punti di contatto tra l'inchiesta parmigiana e altre indagini dell'Antimafia. Non è escluso che ci siano personaggi, che si sono avvicinati al Parma nelle ultime settimane, già nel mirino degli inquirenti bolognesi. Uno scenario in continuo movimento in attesa dell'udienza del 19 marzo prossimo quando il Tribunale deciderà sulla richiesta di fallimento presentata dalla stessa Procura per gravi inadempienze fiscali. Una data attesa anche dagli organismi centrali del calcio italiano che hanno approntato in queste ore il piano per riportare il Parma in campo. Una volta infatti dichiarato il crac del club e nominato un curatore fallimentare, potrebbero essere versati i circa cinque milioni di euro predisposti per permettere al club emiliano di portare a termine la stagione. In attesa di quel passaggio tecnico, l'azienda parmense di articoli sportivi Errea, sponsor tecnico del Parma, avrebbe detto sì alla richiesta della Figc di accollarsi le spese per l'apertura del Tardini domenica prossima in occasione di Parma-Atalanta e per la trasferta del 15 marzo a Reggio Emilia per il match con il Sassuolo. L'ok finale al piano arriverà comunque solo domani con la riunione in mattinata in Lega Calcio e nel pomeriggio a Collecchio con i giocatori e lo stesso Tavecchio, ma la strada sembra ormai tracciata e c'è grande ottimismo.

Chi non sorride è invece il banditore dell'ufficio aste giudiziarie di Parma. Nessun fanatico dei colori crociati ha alzato infatti la mano per lo spogliatoio di Donadoni, per gli armadietti della squadra allo stadio Tardini o per gli attrezzi della palestra della squadra. L'asta questo pomeriggio è andata praticamente deserta e sono rimasti invenduti quasi tutti gli oggetti sequestrati nei giorni scorsi dagli ufficiali giudiziari fra Centro Sportivo di Collecchio e stadio al Parma. Alla fine venduti solo due pullmini nove posti, solitamente utilizzati dal settore giovanile del club, ed un furgone dei magazzinieri del Parma. Incasso finale meno di ventimila euro. Ci si riproverà giovedì prossimo.

(ansa)

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