Conferenza stampa, GARCIA: "Napoli-Roma sia una festa. Manolas può recuperare, l'insidia è la fatica. Destro? Parte alla pari con gli altri ma dipende dalle partite" (AUDIO)

31/10/2014 alle 14:20.
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Alla vigilia di -Roma, in programma domani alle 15.00 allo stadio San Paolo, torna in conferenza stampa . Questo l'intervento del tecnico romanista:

ASCOLTA L'AUDIO DELLA CONFERENZA STAMPA:

Se domani non riuscisse a farcela, chi tra e può sostituirlo meglio?
"Vedremo, c'è un allenamento oggi pomeriggio. Speriamo che possa recuperare, penso di si. Se non ce la facesse, non giocheremo in 10, metteremo qualcuno al fianco di Mapou"

E' la trasferta più difficile della stagione?
"Il è una squadra forte e in casa lo è anche di più. Io sono concentrato sul fatto di essere operativi e concentrati sulla partita e sul campo. Sarà difficile ma non cambia il nostro atteggiamento: giochiamo con ambizione, facendo un buon calcio e cercando di tornare con la vittoria"

Partita delicata sul piano dell'ordine pubblica
"Il calcio deve essere una festa, amicizia, rispetto degli altri colori. Il bello del calcio è che siamo uniti intorno alla stessa passione. Questo deve far riflettere e fare delle cose positive. Una famiglia non deve farsi la domanda se portare o no il bambino allo stadio. Domani è una bella opportunità per dimostrare che ognuno pensa positivo e con rispetto"

Cosa si aspetta di positivo e qual è l'insidia?
"Sappiamo che hanno difficoltà in difesa. Poi c’è l’aspetto fisico: quando si gioca ogni 3 giorni c’è sempre un punto interrogativo sul piano fisico. Non sappiamo chi starà meglio su questo aspetto, dovremo essere al 101% su ogni momento per approfittare di un eventuale loro calo"

Avete perso le due partite al San Paolo. Cosa vi hanno insegnato?
"Dobbiamo dimostrare di essere migliorati con una rosa più completa. Quest'anno forse sarà differente, quando inizia la stagione tutti sappiamo che andare a sarà difficile ma siamo primi e questo significa che abbiamo fatto un inzio corretto"

Si è parlato del suo colloquio con ...
"Tutte le cose che dico col gruppo e nello spogliatoio restano lì. E' normale che un giocatore pensi a se stesso ma l'allenatore pensa a tutta la squadra"

-Roma viene alla fine di uno stress emotivo per il calcio italiano. Si immaginava di poter vivere un momento così difficile quando è arrivato in Italia?
“Non sono io che posso dare consigli a chi di dovere. Ci sono partite in Francia in cui si chiede se andare con i bambini o meno, dobbiamo lottare in tutti i modi perché il calcia sia una festa e non una guerra. Mostrare l’esempio ed avere fair play, anche se a volte non è semplice, è un dovere per giocatori e allenatori”

A Torino non vivono un momento semplice. Con erano più sicuri o la Roma fa più paura?
"Voi avete i numeri di telefono dei colleghi di Torino...forse è meglio chiedere a loro. Non mi occupo di questo, lavoro sulla mia squadra. Già l'ho detto, è normale che la Roma ha bisogno della stampa e la stampa della Roma, faccio soltanto il mio mestiere. Sugli altri team, altri rapporti, non è mio compito"

La differenza l'ha fatta lo scontro diretto. La classifica rispecchia quanto si è visto?
"Siamo ad un quarto del campionato e già abbiamo capito le forze di questo campionato anche se sappiamo ci sono tante partite. La classifica dice il momento, non come finirà. Lo penso ancora: sarà un campionato differente dall'anno scorso, dobbiamo fare in modo che non sia differente nel fatto di terminare tra le prime due posizioni"

non ha ancora capito cos'è la Roma o sono difficoltà dell'infortunio?
"No, penso che quando si torna da un infortunio si sta al 100% alla prima partita e poi c'è un calo fisico. Una delle qualità di Manuel è la velocità, lui ha giocato molto e ho sempre la stessa opinione su di lui: ha capito il nostro gioco ma bisogna lavorare bene sul piano fisico, sapendo che forse per lui è più semplice esprimersi quando ha più spazio"

Il recupero degli infortunati può fare la differenza?
"Spero che tornino quelli in infermeria, abbiamo ancora 3 partite per finire questa serie di 7 gare. Poi ci sarà la sosta e ci sarà un'altra serie importante, il calendario non so mai se è facile o no, bisogna giocare ogni gara. Speriamo di non avere problemi in difesa centrale e fare il massimo dei punti"

Se la sente di dire che questo modo di impiegare è il massimo che può offrirgli?
"Che vuol dire?"

Nelle gare dove ci sono avversari più difficili, parte come numero 2. In quelle più facili invece è favorito...
"Ora capisco...nella mia testa Mattia non è sotto gli altri, ci sono soltanto parametri da tenere in conto. Giochiamo in casa contro chi, in trasferta contro chi, cosa vogliamo fare. In base a questo scelgo come giocare, ho bisogno di due centravanti, oppure di uno che venga incontro o di chi stia in area. Anche il fatto di mettere in campo giocatori che stiano bene insieme, non si gioca alla stessa maniera con e Adem oppure con Gervinho e ad esempio. Finché ho la possibilità di avere i mie 7 attaccanti con me ho la possibilità di scegliere. Le scelte sono giudicate soltanto sul risultato finale, anche se questa la trovo una cosa particolare, ma fa parte delle regole del gioco e lo so"

Ha avuto la sensazione che serviva un risultato negativo della per risollevare il morale?
"Sembrava che dopo la lo spogliatoio fosse sotto terra e non era vero per niente e dopo l'aggancio sembrava che siamo sopra le nuvole e non è vero neanche questo. Finchè i giocatori avranno l'atteggiamento di vincere la prossima partita ci divertiremo. Vivono bene tra loro, è un vantaggio. Un gruppo unito come l'abbiamo è sempre la base"

Arbitrerà Tagliavento: teme che sia poco sereno?
"Prima della partita ho sempre fiducia nei 6 arbitri. Non è oggi che cambio atteggiamento. Dopo la gara a volte c'è da dire qualcosa, a volte meno. Spero sia una bella gara e che vinca la squadra migliore"

 

 

 

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