Autobiografia Totti 'Un Capitano', il racconto dell'incontro con Baldini: "Io un peso per la Roma? E i milioni incassati per le mie magliette allora?"

27/09/2018 alle 19:41.
pallotta-baldini-vicini

Più avanti, dopo i racconti delle discussioni con nella sua seconda avventura a Roma, parla dell'incontro che avvenne a Londra con e Baldini, dichiarato "l'assassino" della sua carriera. Queste le due pagine dell'autobiografia che raccontano quell'appuntamento al quale fu accompagnato da Ilary:

Immagino che dire “E’ finita” ad uno come me non sia la cosa più facile al mondo. Più avanti, a fine giugno, quando Ilary e io andiamo a Londra per incontrare e mettere giù i termini del nuovo rapporto di lavoro – prima di lasciare Rosella Sensi mi aveva fatto un contratto da dirigente, che ovviamente andava messo a punto con la proprietà in carica il giorno del mio ritiro – troviamo all’incontro anche Franco Baldini. Ciò che ci diciamo è come l’ultima pagina di un romanzo giallo. La rivelazione dell’assassino. E poi il modo per ripartire.

“Sono stato io, Francesco”

“A fare cosa, Franco?”

“A farti ritirare”

“…”

Ho voluto e sostenuto perché sapevo che la pensava come me. Anni fa ti dissi che volevo venderti, ma ogni allenatore che contattavo mi chiedeva la garanzia della tua presenza”.

“Me lo ricordo”.

non me l’ha chiesta, anzi. Del resto sappiamo tutti che in queste ultime stagioni la tua presenza è stata un peso per la Roma

“E i milioni guadagnati con le mie magliette? E il cachet delle amichevoli, che cambiava a seconda se io ci fossi o no?”

“Questo è vero ma vedrai che dalla prossima stagione la Roma, liberata da una presenza così ingombrante, e per la quale naturalmente nutre una grande riconoscenza, aprirà un nuovo capitolo della sua storia. Un capitolo felice, e tu ci sarai comunque”

“Vorrei fare il vicepresidente. Non perché tenga particolarmente alle cariche, ma a Trigoria vorrei essere il più alto in grado”

“Non ti serve, Francesco”

“Perché?”

“Tu sei , e lo sarai per sempre. La gente ascolta te, crede a te, vuole bene a te. Noi dirigenti siamo percepiti come noiosi passacarte, la Roma vera sei tu. Ed è sempre come che potrai ricominciarti a renderti utile”

 

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