As Roma: in visita i reali di Svezia. Baldissoni: "Orgogliosi dell'interesse" - Gandini: "Dimostra quanto sia riconosciuta la Roma nel mondo"

16/12/2016 alle 01:03.
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Aspettando di incontrare la '' può capitare di dover ricevere una principessa. A 48 ore dalla sfida di Torino in casa della , la Roma si è trovata a dover fare i conti con un piacevole quanto inatteso fuori programma. I reali di Svezia, la principessa Victoria e suo marito Daniel Westling, hanno infatti espresso il desiderio
- tramite l'ambasciata svedese in Italia - di visitare la scuola calcio giovanile giallorossa che si trova alle spalle di San Pietro.

Sui campi del Centro Sportivo 'Pio XI' la Roma ha infatti avviato da oltre un anno il progetto 'Calcio insieme' indirizzato a bambini e bambine, tra i sei e i dodici anni, affetti da disabilità psicomotorie di vario livello, sostenuti da un pool di medici, logopedisti e istruttori specializzati. La principessa Victoria, venuta a conoscenza del lavoro svolto dal club, ha quindi voluto osservarlo da vicino, restando per oltre un'ora nell'impianto, intrattenendosi con i ragazzi e concedendosi per qualche selfie. "Per noi è motivo di orgoglio questa visita, siamo molto contenti di quello che siamo riusciti a fare con questo progetto - ha spiegato il della Roma, Mauro , al termine della visita -. La principessa era molto interessata, ha posto molte domande e ci ha chiesto anche dei documenti che abbiamo fornito. Ci siamo offerti poi di dare ulteriori informazioni e collaborare per poter replicare lo stesso progetto anche in Svezia". Ad accogliere la delegazione svedese era presente anche l'ad giallorosso, Umberto Gandini. "E' stato un pomeriggio davvero insolito perchè non è abituale ricevere dei reali, e in questa occasione noi abbiamo avuto l'onore di ospitare la principessa Victoria, erede al trono di Svezia, e suo marito Daniel - le parole del dirigente -. E' stata una visita inaspettata ma molto piacevole, che dimostra ancora una volta quanto sia riconosciuta la Roma nel mondo. Ci auguriamo che si possa esportare la nostra metodologia di lavoro anche nel loro paese".

Al termine del giro, i dirigenti romanisti hanno regalato ai reali due maglie, una di col n.10 e una con sulle spalle la scritta 'Victoria' e il n.1. In dono anche due kit giallorossi per i figli della coppia, i piccoli Estelle e Oscar.

(ansa)

foto @nyron81

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Giovedì pomeriggio, la Scuola Calcio AS Roma presso il centro sportivo Pio XI, ha avuto l’onore di ospitare la principessa Victoria di Svezia e suo marito Daniel Westling.

I reali di Svezia hanno infatti espresso il desiderio, tramite l'ambasciatore svedese in Italia Robert Rydberg, di visitare la scuola calcio giovanile giallorossa che si trova alle spalle della Basilica di San Pietro.

Sui campi del centro sportivo la Roma ha avviato da oltre un anno il progetto ‘Calcio insieme’indirizzato a bambini e bambine, tra i sei e i dodici anni, affetti da disabilità psicomotorie di vario livello, sostenuti da un pool di medici, logopedisti e istruttori specializzati.

La principessa Victoria, venuta a conoscenza del progetto avviato dal Club, ha voluto osservarlo da vicino, restando per oltre un'ora nell'impianto, intrattenendosi con i ragazzi e concedendosi per qualche selfie.

“Per noi è motivo di orgoglio questa visita, siamo molto contenti di quello che siamo riusciti a fare con questo progetto”, ha dichiarato il della Roma, Mauro , al termine della visita. “La principessa era molto interessata, ha posto molte domande e ci ha chiesto anche dei documenti che abbiamo fornito. Ci siamo offerti poi di dare ulteriori informazioni e collaborare per poter replicare lo stesso progetto anche in Svezia”.

Ad accogliere la delegazione svedese era presente anche l'amministratore delegato giallorosso, Umberto Gandini. “È stato un pomeriggio davvero insolito perché non è abituale ricevere dei reali, e in questa occasione noi abbiamo avuto l'onore di ospitare la principessa Victoria, erede al trono di Svezia, e suo marito Daniel. È stata una visita inaspettata ma molto piacevole, che dimostra ancora una volta quanto sia riconosciuta la Roma nel mondo. Ci auguriamo che si possa esportare la nostra metodologia di lavoro anche nel loro paese”.

 (asroma.com)
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