Calciopoli, Narducci: "Con la prescrizione non si dichiara l'innocenza"

25/03/2015 alle 22:48.
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RETE SPORT - "Quando si dichiara la prescrizione del reato non si dichiara l'innocenza
dell'imputato. In quel caso ci sarebbe la formula dell'assoluzione". Il pm
del processo di Calciopoli, Giuseppe Narducci, è intervenuto oggi pomeriggio ai microfoni dell'emittente romana per commentare la sentenza della Cassazione. L'iter processuale si è concluso con la prescizione per gli ex dirigenti bianconeri Moggi e Giraudo.

"Ho accettato questo invito per ricoprire il ruolo di divulgatore scientifico perché la sentenza sembra non essere molto chiara per tutti, o perché si tratta di questioni tecniche e di linguaggio giuridico o perché altri non hanno interesse a renderle tale - spiega il magistrato - Questa è una sentenza definitiva su Calciopoli, non ci sono altre puntate previste. La vicenda si è chiusa l'altra notte. Sembra che ogni volta riprendiamo punto e da capo come se anche questa fosse ancora una sentenza che ha bisogno di un ulteriore passaggio ma questo passaggio non avverrà mai più. Le motivazioni arriveranno nei prossimi mesi, ma leggendo il dispositivo è chiaro che: sono state giudicate due sentenze della Corte d'Appello di . Un filone con il giudizio abbreviato, uno normale. La terza sezione della Corte di Cassazione le ha giudicate entrambe: alcuni imputati sono stati definitivamente assolti (anche se condannati per alcuni specifici reati dalla corte d'appello) e ha confermato in un caso la sentenza che condannava l'imputato che ha rinunciato alla prescrizione (). Inoltre per molti imputati, i più noti, la sentenza della corte d'Appello che risale al dicembre 2013 aveva dichiarato per una parte la prescrizione, per una parte aveva condannato gli imputati. Poiché è trascorso il tempo massimo, oltre la quale non si può procedere, solo per alcuni reati riteniamo che quei fatti non ci sono e la persona non li ha commessi mentre per un'altra serie di fatti dichiariamo la prescrizione. Il giudice, in questo caso la Cassazione, può dichiarare che è intervenuta la prescrizione del reato: deve individuare che un reato c'è stato e che un reato una persona lo ha commesso. La dichiarazione di prescrizione di un reato presuppone che il reato esisteva, è stato commesso da quella persona ma a causa del tempo trascorso, non lo si condanna in concreto. Quando si dichiara la prescrizione del reato non si dichiara l'innocenza dell'imputato. In quel caso ci sarebbe la formula dell'assoluzione. Il pm si è poi soffermato su alcune intercettazioni, che coinvolgevano altre squadre tra cui la Roma, che per alcuni giornali sono state scartate. "Ogni volta scopriamo una novità. Una new entry che arriva a tempo scaduto. Di cose, vicine a queste, che sento per la prima volta, non ricordo nulla di simile. Di polemiche, di denunce, di storie che riguardavano chissà quali segreti riguardanti le intercettazioni ne ho lette molte. Questa storia si è conclusa con'archiviazione. Giusto per ristabilire i fatti, qualche mese fa queste denunce sono state vagliate e si è deciso che dovevano essere archiviate perché infondate".

"Tecnicismi per allungare i tempi? Ognuno può ritenere di fare esposti e denunce. Queste vicende erano al di fuori del processo napoletano, svolte in una sede diversa e periodo diverso. Non hanno attinenza con quello che doveva svilupparsi nel processo napoletano. Sulla possibilità di ottenere un risarcimento in sede civile. "Sì, si rimanda innanzi al giudice civile competente la situazione risarcitoria. Anche la prescrizione del reato permette la richiesta risarcitoria. Infine compie una riflessione sul suo operato in questo processo".

"Qualcosa da rimproverarsi? Rispondere: "Rifarei tutto quello che ho fatto" sarebbe stupido e ipocrita. Sono onesto intellettualmente anche per mille altre cose. Vorrei dire però che questa è una storia che ha attirato molte polemiche, a volte ci sono dei fatti creati per far nascere ulteriori polemiche e così i fatti scompaiono. Da magistrato cerco sempre di portare la vicenda alla luce dei fatti. Anche per questa storia di Calciopoli varrà quello che disse Falcone riferendosi alla mafia. "Ogni vicenda umana avrà un inizio e una fine". Ogni battaglia giudiziaria avrà un inizio e una fine e la fine è stata segnata, è scoccata. Non si può portare oltre questa vicenda, se lo facciamo in modo artificioso facciamo in modo che la sentenza definitiva non ci sia stata".

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