Figc, Marotta attacca Lotito: "Ha troppo potere". Il presidente biancoceleste risponde: "Lui non ha titoli per parlare"

14/09/2014 alle 21:59.
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Botta e risposta tra Beppe Marotta e Claudio Lotito. Inizia l'amministratore delegato della , che ai microfoni di Rai Sport dice di augurarsi che arrivino le riforme necessarie per rilanciare il calcio italiano. "Anche se di parole ne ho sentite molte, ma di situazioni pratiche ben poche", chiosa. "Ho sentito parlare delle multiproprietà e non delle seconde squadre e questo è un grandissimo errore - è la sua critica -, probabilmente portato avanti da dirigenti che non hanno una competenza specifica e l'esperienza giusta". Segue la parte del Marotta-pensiero che non piace al presidente della Lazio. "Lotito era definito come un personaggio folcloristico - è la frase incriminata - oggi è un personaggio che ha un estremo potere e tanto potere in mano a una sola persona è pericoloso, si rischia di finire nel vuoto".

Pronta la replica di Lotito. "A me interessa solo l'opinione del presidente Agnelli che è il massimo esponente della , l'unico titolato ad esprimere la posizione della società. Marotta è l'amministratore delegato e quindi non si occupa delle linee politiche che spettano al presidente". Il numero uno biancoceleste aggiunge: "Io mi attengo a quanto deliberato in assemblea di A, quando è stato approvato un programma condiviso dal presidente Tavecchio e votato all'unanimità, compresa La che prevedeva le seconde proprietà e visto che viviamo in un sistema democratico vale che la maggioranza - in questo caso schiacciante - deliberi certe posizioni" . Sulle seconde proprietà, Lotito ricorda come "servano per le valorizzazione dei giovani giocatori, che avendo una squadra di supporto possono crescere per poi tornare in prima squadra. Il secondo elemento è la tutela della vocazione dei territori, perché con due , due Milan o due Inter ci saranno territori con due squadre e altri sprovvisti e con la contrazione del numero di squadre per il nuovo format dei campionati sarebbe incongruente aumentarli"

(Agi)

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