Conti: "Agostino resterà il mio capitano a vita. Lo Scudetto? Vedere i tifosi felici è indescrivibile. Totti? E' la Roma"

19/09/2014 alle 21:38.
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ROMA TV - Parla davanti le telecamere del canale tematico giallorosso, il responsabile del settore giovanile della Roma, Bruno Conti. Ecco le sue dichiarazioni:

Il primo tesseramento
Si vedono subito le orecchie a sventola in questa foto. E’ il primo tesseramento, con l’Unione calcio Nettuno.

Dino Viola e Liedholm
Avevo un rapporto stupendo con il presidente, soprattutto con la signora donna Flora che non ci ha mai abbandonato e ci ha sempre seguito. Un grande presidente che in quei tempi costruì la squadra che ha vinto lo scudetto e che ha disputato una finale di Coppa dei Campioni. Il barone Liedholm è stato il mio maestro, sono cresciuto con delle doti tecniche interessanti ma quello che mi ha insegnato lui non potrò mai dimenticarlo. Mi chiamò dal campo Primavera a quello delle Tre Fontane dove c’erano i grandi giocatori e prima di un’esercitazione mi disse: “Bruno fai vedere l’esercizio”. Mi ha insegnato molto da punto di vista dei comportamenti, è stato quello che dall’ultimo anno deludente a mi ha portato alla Roma a tutti i costi e mi ha dato tante dimostrazioni, così come io ho cercato di fare con lui.

Ricordi di quel gruppo
La simpatia nello scherzare, essere consapevoli di quello che voleva in campo Liedholm. Non mi scorderò mai di Maldera, Cicco Graziani, Righetti, Nappi, Falcao, Pruzzo, Agostino, Chierico. Un quadro bello che ti porta indietro nel tempo.

Lo Scudetto a Roma
Vincere lo scudetto a Roma significa un anno di sacrificio ed è il coronamento di un sogno . Vedere i tifosi che fanno sacrifici e vedere questo sogno coronato con i sacrifici fatti da loro è una felicità indescrivibile.

Di Bartolomei?
E’ il mio capitano. Agostino è la Roma, mi ha dato consigli prima del mio arrivo alla Roma. Ci siamo conosciuti a Lavinio, vicino al mio Paese ed è stato come immedesimarmi in mio padre. Non potrò mai dimenticare quando a fine partita ti portava a salutare i tifosi sotto la Curva. Con Agostino ci siamo sentiti prima che succedesse quello, perchè ho organizzato una partita di calcetto al Palazzetto dello Sport perché un nostro compagno Fabio Casadei aveva avuto un incidente che lo lasciò sulla carrozzina. Chiamai tutti i giocatori da Falcao a tutti gli altri e lui mi disse subito di si e poi è successo quello che è successo. Rimane il rammarico del pensare che si poteva fare qualcosa di più. Rimarrà per tutta la vita il mio capitano, è un grande uomo.

Maldera
Eh, ne mandate una dietro l’altra (pausa). Insieme ad Agostino si parla di grandi uomini, al di là di quello che si è vinto. È un grande uomo, siamo stati spesso a contatto. Quando ha smesso allenava qui alla Roma, è stato un contatto continuo. Grandi perdite

La Coppa del Mondo con Pertini
E’ il coronamento di quello che riesci a fare coi club. È una foto che tengo stretta sul mio computer, lui a livello umano è una persona incredibile. Lo avevamo dentro lo spogliatoio a incoraggiarci, non dimenticherò mai il viaggio di ritorno e il pranzo al Campidoglio. Un uomo stupendo, ha dato tantissimo all’ Italia, con grande correttezza e cercando di fare sempre il bene

Italia-Brasile, contro Falcao
Prima di partire, facemmo una foto con Liedholm e Viola. Il presidente voleva da uno di noi due la maglia di Campione del Mondo. Lui fece un grande torneo. Qui ci siamo scambiati la maglia e ci siamo abbracciati senza dirgli una parola. Non è vero che mi dispiaceva, ero l’uomo più felice del mondo. Dopo la doccia provai ad andare a salutarlo, trovai solo fisioterapisti e massaggiatori, per loro fu una grande delusione. In questa partita avevano il pareggio e la vittoria

Con Pelè
Foto indimenticabile, per me erano gli inizi. Eravamo a New York quando facemmo questa tournée, si faceva la lotta per avere una foto con lui. Quando ho terminato il Mondiale essere stato definito da lui il migliore fu una grande soddisfazione. È stato il regalo più bello

Con Maradona
“Grande Diego, Non vi nascondo che mi sussurrava di venire a giocare al , prima dello scudetto. Ho avuto stima e rispetto per lui, mi invitò al suo matrimonio. Sono contento di averlo rivisto in campo, gli auguro il bene possibile. È un uomo stupendo, pieno di valori. Si parla di fenomeni”.

Con
Mio figlio Daniele mi chiama e mi dice di andare a . Chiamai Burdisso e gli chiesi di fare una sorpresa a mio nipote. Quella è una maglia che
mi diede prima di partire, chiedendogli di consegnargliela. È un ragazzo di grande umiltà, fuori c’era la fila. È stato molto bello. Ci ha ricevuto con grande disponibilità e ringrazio anche Burdisso

Con
E’ la Roma, sotto tutti i punti di vista. È quello che è riuscito a tirare fuori questa squadra dalle difficoltà. A distanza di anni la sua bravura è quella di essere rimasto se stesso. È un fenomeno, abbiamo visto Pelè e Maradona e ora vediamo e
. È un rapporto spontaneo, schietto. Se ho questo rapporto con lui viene da spontaneità e rispetto. Con Francesco, anche se ci si incontra giornalmente, ci si bacia e ci si abbraccia. È fatto con il cuore. Non posso dimenticare una foto: al derby ero su una panchinetta, fece gol e mi venne ad abbracciare. Mi tengo stretta l’amicizia e il rispetto della sua famiglia

I rigori contro il Liverpool
E’ la cosa più brutta della mia carriera, ma che ti dà modo di reagire. Nel calcio bisogna essere bravi a saper reagire. Non sono un rigorista, ma contro il Torino in Coppa Italia calciai e segnai. Qui non mi tirai indietro, feci quello che non bisogna fare: tirai col corpo all’indietro. Grande delusione in una competizione importante. Una pagina nera della mia carriera, mi ha fatto continuare a cercare di migliorarmi. Bisogna saper accettare le sconfitte, anche se questa è stata dura da digerire

L’addio al calcio
Un anno bruttissimo. Quando hai una certa età ti metti sempre in prima fila negli allenamenti, Bianchi non mi ha mai considerato. Ho avuto tante proposte, decisi di smettere perché ho la Roma dentro e non potevo sentirmi con una maglia diversa. Ho smesso per dedicarmi alla continuità con questi colori

La festa dell’addio al calcio
E’ stata una partita giocata dopo la finale di Coppa UEFA persa con l’Inter. Ero molto preoccupato pensando alla delusione che potevano avere i tifosi. Invece vedemmo più di 80mila persone. Indimenticabile, vedere queste bandiere, questa mia immagine, la presenza, entrare in campo e vedere i miei compagni. È stata una serata incredibile, non avevo dubbi. Abbiamo dato per tanti anni il rispetto e la professionalità alla gente, penso di essere stato ripagato. Li ringrazio di cuore

Con la moglie
Penso sia importante trovare una moglie favolosa che cresce i propri figli. Io ero sempre in giro in ritiro, lei è una persona che non ha voluto mai apparire. Ora siamo orgogliosi e il merito è suo

Con i figli
I primi tempi a Trigoria, innamorati del calcio. Sono cresciuti a pane e calcio, non sono esistiti giocattoli, hanno voluto sempre palloni e completini. Poi hanno cominciato a far parte del settore giovanili. Ho voluto dialogo con loro, non per il calcio ma per la vita

Daniele Conti
Ci ha dato soddisfazioni come Andrea, su cose ottenute da lui. Con i suoi sacrifici, il carattere, la bravura e il peso di portare un cognome così importante. Solo lui poteva dimostrare di essere un grande calciatore. Si è guadagnato da solo

Tempestilli.
Non vi nascondo che era un bel martello. Ti era sempre attaccato, aveva i piedi un po’ di gesso (ride, ndr). Ha fatto una sua buona carriera, con grande professionalità e carattere. Me l’ha data qualche bottarella

Con Giorgio Rossi.
E’ difficile descriverlo, non solo per Bruno Conti ma per tutti. Ha dato amore a tutti. Non dimenticava nulla, partiva col suo marsupio dove poteva avere tutto. È un grandissimo competente, andavamo tutti da lui. Lo si vede dal viso che è una persona buona, un padre. Difficilmente lo dimenticheremo, gli vogliamo un mondo di bene. Anche lui è la Roma

Con Luisa Petrucci
La amo. Ne ho passate tante con lei, non posso dimenticare una festa con Grassetti e Iosa a Nettuno. Persone vere, non vi nascondo che ero in ritiro a Riscone e abbiamo fatto il Memorial Petrucci e mi sono rifatto male al ginocchio. La porto sempre del cuore, mai dimenticheremo lei per quello che era

La salvezza del 2005 in panchina
Tanta sofferenza, ho preso in mano la squadra. C’era Montella, anche Sella e Aquilani. Mi sono liberato delle ansie e delle preoccupazioni, a fine partita in un angoletto mi misi a piangere abbracciando Rosella Sensi

Luciano Spalletti
La persona che ci ha fatto divertire, l’ho voluto fortemente quando mi è stato dato questo incarico. Ho insistito e non potrò dimenticare quando ci siamo nascosti dalle parti dell’Aurelia. L’abbiamo conosciuto come allenatore, ha fatto grandi miracoli e ci ha fatto divertire. Orgoglioso di averlo portato a Roma. Non dimenticherò una serata che eravamo in ritiro, facemmo una sorpresa a quando era infortunato. Grande cultura del lavoro e grande professionalità

Il titolo Primavera del 2011
Grande soddisfazione. Di dicevano che non poteva dare per il fisico, dà soddisfazione. È bello vincere lo scudetto per questi ragazzi, ma per me la soddisfazione è vedere ,
, Romagnoli, e i ragazzi in giro. La società sta investendo sul settore giovanile, fa parte di questa cultura e queste sono le soddisfazioni. È bello vincere, ma è bello vedere i ragazzi in prima squadra

La Hall of Fame
Sono orgoglioso, è una premiazione fatta dai tifosi. Mi sento ancora più orgoglioso. Ho dato tanto a loro e alla Roma. Trovarmi in questa classifica è stato un motivo di soddisfazione

Con Falcao e Pallotta
Il grande presidente che sta dando grandi soddisfazioni. Ha scelto gente importante come . Mi auguro che possa avvenire la costruzione dello stadio, è molto importante.

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