Candela: "Io, Roma, Totti e Zidane"

01/06/2009 alle 13:48.

CALCIOMERCATO.IT - Un ultimo 'doppio passo' tra tante Stelle per dire Au Revoir. Vincent Candela per congedarsi dal pubblico capitolino ha scelto ancora la Classe, la sua e quella di tanti campioni come Totti e Zidane che venerdì sera parteciperanno alla festa organizzata dall'ex terzino giallorosso tra la Roma dell'ultimo scudetto e la formazione della Francia Campione del Mondo '98. Una serata di ricordi blues e giallorossi dal significato ancora più speciale per il suo intento benefico: l'incasso sarà devoluto ai terremotati d'Abruzzo e al reparto di Pediatria del san Raffaele di Roma.

Allora Vincent come procede l'organizzazione?

"Va molto bene - dice in esclusiva a Calciomercato.it -, mancano solo dei dettagli. Il giorno si avvicina, siamo pronti".

Tante poi le adesioni illustri. Un'occasione per rivedere gli amici del passato e presente.

"Sì, sponda giallorossa ti confermo , Tommasi, Balbo, Delvecchio,
, Nakata, Samuel, Cafu, Zago, Aldair, Zanetti. Tommasi verrà direttamente da Pechino e non avevo dubbi che avrebbe fatto di tutto per arrivare. Lui ha contribuito tanto l'anno dello scudetto e come uomo è uno dei più speciali. Tra i blues oltre naturalmente a Zidane ci saranno Vieira, Blanc, Trezeguet, Lizarazu e tanti altri. Io ho sempre avuto un grande rapporto con i compagni e questa è la dimostrazione che dopo tanti anni il rapporto non si dimentica".

E lo stadio si tingerà ancora di giallorosso, un'immagine che hai visto tante volte. Ne ricordi una in particolare.

"Sicuramente l'anno dello scudetto quando all'Olimpico c'era sempre tanta gente: immagini, sensazioni che rimangono nel cuore. Non posso poi dimenticare anche l'affluenza dei nostri tifosi a Bari. Erano 40.000! I tifosi della Roma sono sempre stati molto calorosi".

Per otto anni, dal '97 al '05, hai vestito la maglia giallorossa e sei stato un protagonista assoluto della formazione giallorossa come terzino molto avanzato dall'inimitabile 'doppio passo'.

"Il calcio è stata la mia passione, io mi volevo divertire e prendermi delle responsabilità giocando avanti, degli sbagli però li ho fatti anche io. Ho dato però sempre tutto quello che potevo dare. Il doppio passo? Mi piaceva farlo perchè mi veniva naturale, un gesto che è stato notato un pò di tutti".

In campo e fuori c'è sempre stata una grande intesa con .

"Era più facile giocare con lui. Quando giocavamo mi diceva 'passami la palla, non metterla in banca'. Era molto facile giocare con lui, così come in Nazionale con Zidane".

E venerdì ci sarà anche l'ex campione bianconero.

"Un grande campione umile e uomo. Per me poi un grande amico, abbiamo trascorso anche tante vacanze insieme".

Cosa hanno in comune secondo te i due numeri 'dieci'.

"La classe sicuramente".

Hai sempre ribadito che il tuo più grande rimpianto è stato quello di lasciare la formazione giallorossa (poi Bolton, Udinese, Siena e Messina). Nonostante gli altri traslochi, sei sempre rimasto però sempre molto legato alla Capitale.

"Io vivo a Roma, la mia compagna è di Roma e i miei figli sono nati nella Capitale. Io faccio sempre il tifo per la Roma, vado a Trigoria per andare a trovare i miei ex compagni. Anche se sono andato via quattro anni fa, sono sempre vicino a loro. Non dimentico però certo le mie origini e torno infatti spesso in Francia per andare a trovare la mia famiglia. Nella Capitale però sono cresciuto a livello umano e calcistico".

Cosa fa ora Vincent Candela?

"Ho abbandonato l'attività di procuratore ormai da due anni. Collaboravo con il mio ex agente, ma mi sono accorto che era un'attività che non faceva per me: parlare con i presidenti, i procuratori, io sono un uomo che non ama parlare tanto. Sono quindi un paio di anni che sono a casa, mi dedico alla mia famiglia e ai miei quattro figli, ho due maschi e due femmine. Le mie passioni oltre il calcio? Mi piace tanto ascoltare la musica e vedere i film. Ora devo fare il mestiere più difficile che è quello del padre, ma solo tra 20 anni, quando cresceranno i miei figli, sapremo come sarò stato".

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