La morte in diretta

15/04/2012 alle 10:57.

GASPORT (G. IMPARATO) - Questa volta è entrata in campo la morte. Colpito al cuore il 25enne Piermario Morosini. Il mediano del Livorno era felice, la sua squadra stava marciando verso la vittoria. Il calcio si ferma in segno di lutto: stop a tutti i campionati, dalla Serie A fino ai dilettanti e ai giovani.

 

L'inizio del dramma Morosini è caduto piano piano, ha tentato di rialzarsi tre volte, ma le ginocchia non lo hanno sorretto e all'ultimo tentativo il ragazzo si accasciato del tutto. Massaggiatore e medico del sono schizzati in campo, a prescindere dal fatto che la palla fosse in gioco. L'arbitro, come tanti altri, non si era reso conto della gravità dell'episodio. Appena il medico si è avvicinato a Morosini, il dramma si è manifestato: le mani del giocatore erano rattrappite, le pupille rivolte in alto, occluse dalle palpebre. Il defibrillatore non è comparso subito sul terreno di gioco, ai medici delle squadre si è aggiunto il dottor Paloscia primario di unità coronarica. Soltanto sull'ambulanza, arrivata con ritardo, e di questo intoppo parliamo in altra pagina del giornale, si è usato il defibrillatore, ma, assicurano i medici del 118, il suo impiego non è servito. Nel tragitto verso l'ospedale, il cuore non dava più segni di vita, come non ne dava sul campo.

 

La corsa in ospedale Al Santo Spirito di , Morosini è arrivato praticamente già morto. «Il giocatore non ha dato segni di ripresa né in campo, né sull'ambulanza», precisa il dottor Paloscia. Il referto parla di arresto cardiaco dovuto a fibrillazione ventricolare. «Una tipologia di aritmia cardiaca — spiega Paloscia —. Ma la causa scatenante potrebbe essere anche di altra natura, magari neurologica, difficile dirlo. Tutto sarà chiarito dalla autopsia». Infatti le ipotesi che si rincorrono sono varie, non ultima quella di una testata fatale con Cascione, due minuti prima: una situazione tutta da verificare. Al pronto soccorso gli è stato applicato un pacemaker provvisorio, gli è stata somministrata adrenalina, hanno continuato a praticargli il massaggio cardiaco. Tutti interventi inutili, purtroppo.

 

La disperazione Bocche cucite, nessuno che confermasse che Piermario fosse ancora in vita: all'ospedale si è capito in fretta che le speranze erano minime. Delli Carri, d.s. del , è uscito dal reparto letteralmente stravolto. I pianti e la disperazione dei compagni - che si sono sfogati con urla, e con calci e pugni alle porte - hanno confermato come per Morosini non ci fosse più nulla da fare. Con le lacrime agli occhi i compagni sono sfilati davanti a un centinaio di tifosi pescaresi. Applausi al pullman del Livorno in partenza. All'ospedale si sono visti anche arbitro e assistenti. Il Livorno è giunto a Tirrenia intorno alla mezzanotte, a sono rimasti i dirigenti Gardini e Signorelli, raggiunti dal manager del giocatore, Randazzo, e dalla fidanzata. La salma è stata spostata nell'obitorio per essere sottoposta ad autopsia, prevista nell'arco delle prossime 24 ore. Da lontano si sono fatti sentire anche Gianfranco Zola e Pierluigi Casiraghi, allenatori di Morosini nell'Under 21. Hanno chiesto informazioni al pescarese Marinelli, dirigente della nazionale Under 21, presente allo stadio. Le urla di dolore sono via via svanite. Adesso resta soltanto la disperazione.

Clicky