Prima panchina con il Lamezia. A Parma fece la vera impresa

18/11/2010 alle 10:50.

IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - Claudio Ranieri non è uno di quegli allenatori che hanno avuto subito la pappa pronta solo perché ex giocatori di successo. Lui la carriera in panchina se l’è dovuta costruire passo dopo passo. Studiando, applicandosi, commettendo degli errori dai quali imparare e trovando dentro di sé quelle intuizioni indispensabili per vincere le partite. E partendo dalla provincia più provincia che c’è nel nostro calcio (il Vigor Lamezia, squadra calabrese che in quel 1986 era in Interregionale) è arrivato là dove in cuor suo sperava: la panchina della Roma. Dopo Lamezia Ranieri passò al Campania Puteolana, che nel 1987-88 era in C1. Quindi al Cagliari, malamente retrocesso in C1 proprio alla fine dell’88. In Sardegna il mister arriva per ricostruire la squadra e ci riesce alla grande, tanto che conquista la Coppa Italia di C e ben due promozioni

passo. Studiando, applicandosi, commettendo degli errori dai quali imparare e trovando dentro di sé quelle intuizioni indispensabili per vincere le partite. E partendo dalla provincia più provincia che c’è nel nostro calcio (il Vigor Lamezia, squadra calabrese che in quel 1986 era in Interregionale) è arrivato là dove in cuor suo sperava: la panchina della Roma. Dopo Lamezia Ranieri passò al Campania Puteolana, che nel 1987-88 era in C1. Quindi al Cagliari, malamente retrocesso in C1 proprio alla fine dell’88. In Sardegna il mister arriva per ricostruire la squadra e ci riesce alla grande, tanto che conquista la Coppa Italia di C e ben due promozioni 

consecutive (dalla C1 alla B e dalla B alla A) riportandola in due anni nel massimo campionato italiano, nel quale la guida verso la salvezza nella stagione 1990-91. 



Quel 14° posto gli vale la panchina del , altra grande decaduta in cerca di rilancio che con lui, nel 1991-92, centra subito un ottimo quarto posto che la riporta in Europa. L’anno dopo, però, arriva il primo esonero italiano del mister, costretto a lasciare la panchina azzurra dopo appena 9 partite (2 vinte, 2 pareggiate

e 5 perse). Deve ricominciare da capo e un’altra grande in crisi, la , appena finita in B, si affida a lui per risalire. L’impresa, ovviamente, riesce e la carriera di Ranieri riparte alla grande. A Firenze resterà per 4 anni, nei quali svezzerà il giovane Batistuta trasformandolo in un bomber eccezionale. Al termine del campionato 1996-97, chiuso al nono posto, la società viola decide di sostituirlo con Malesani e Ranieri inizia la sua avventura all’estero. Tornerà in Italia solo nel girone di ritorno del torneo 2006-07 per portare il Parma ad una incredibile salvezza, che forse neppure la società gialloblu sperava di conquistare.

L’impresa gli vale l’approdo alla (4 giugno 2007), appena tornata in A e con lui i bianconeri chiudono al terzo posto il campionato 2007-08, qualificandosi ai preliminari di  League con tre turni di anticipo. Un’impresa eccezionale per una neopromossa, anche se chiamata . Il campionato successivo (2008-09) è fatto di alti e bassi e in molti a Torino storcono il naso. Nelle ultime partite la  mette in fila una striscia di 7 risultati negativi (6 pareggi ed una sconfitta) ai quali si aggiunge la sconfitta nella semifinale di ritorno della Coppa Italia contro la Lazio e tutta la colpa ricade su Ranieri, che il 18 maggio 2009, a due sole giornate dalla fine del campionato e con la terza in classifica, viene esonerato. 

E’ un’infamata bella e buona della quale a Torino si pentiranno presto. Meglio per la Roma, che lo ingaggia dopo le prime due giornate del torneo passa to e le dimissioni di Luciano Spalletti, consentendogli di coronare quel sogno di cui scrivevamo all’inizio. 

Clicky