IL ROMANISTA (D.GIANNINI) - SI SONO rincorsi, sfiorati, solo raramente incrociati. Sicuramente si sono stimati in passato e ancora di più lo fanno adesso. Ma sabato saranno solo rivali, uno se ne andrà con una Coppa tra le mani mentre laltro dovrà fare fronte alle probabili critiche per la prima sconfitta stagionale. La sfida di Supercoppa tra Roma e Inter è anche quella tra Claudio Ranieri e Rafa Benitez. Più che due semplici allenatori, due signori del pallone. Tecnici che insegnano calcio e il rispetto dellavversario. Insomma, sarà unaltra musica rispetto alle vigilie dello scorso anno piene di polemiche montate ad arte da José Mourinho per attrarre su di sé tutte le attenzioni e lasciare la sua squadra lontano dai riflettori.
Tecnici che insegnano calcio e il rispetto dellavversario. Insomma, sarà unaltra musica rispetto alle vigilie dello scorso anno piene di polemiche montate ad arte da José Mourinho per attrarre su di sé tutte le attenzioni e lasciare la sua squadra lontano dai riflettori. Provocazioni, quelle dello "special one", che avevano coinvolto più volte il Sor Claudio, che aveva evitato di farsi trascinare nella bagarre rispondendo però a modo suo, con stile. Stavolta sarà differente, perché i due protagonisti di oggi si conoscono bene fin dai tempi in cui lallenatore giallorosso era sulla panchina della Fiorentina e riceveva le visite dello spagnolo, che muoveva i suoi primi passi da tecnico e girava lEuropa cercando di rubare qualche segreto ai colleghi più esperti. E magari è proprio in una di quelle gite toscane che Benitez ha assorbito la sua idea di calcio molto italiana. Dopo quei primi contatti, però, i due non hanno più avuto molto modo di incrociarsi.
Strano se si pensa alle rispettive carriere con parecchi anni trascorsi da entrambi in Spagna ed in Inghilterra. Con una panchina in comune, quella del Valencia. Ma, se si guarda meglio il loro cammino professionale, si scopre che in realtà Claudio e Rafa si sono sempre sfiorati. In primo luogo a Valencia, dove il romanista è stato dal 1997 al 1999 mentre linterista è arrivato nel 2001 per restare fino al 2004, per lasciare spazio proprio al ritorno di Ranieri. Che nel frattempo aveva trascorso quattro anni a Londra sulla panchina del Chelsea. Così, mentre il sor Claudio tornava in Spagna, Benitez iniziava la sua avventura a Liverpool che è terminata solo qualche mese fa. I due si sono ritrovati uno di fronte allaltro solo nella stagione 1998-1999, quando Rafa era allExtremadura. Due match, uno allandata e uno al ritorno di quella Liga, con una vittoria di Benitez (1-0) e un pareggio (1-1). Quella di sabato sarà la terza sfida tra i due, a 11 anni di distanza dallultima.
Nel mezzo sono successe uninfinità di cose. Entrambi hanno vinto due Supercoppe, una nazionale ed una europea. Per Ranieri quella del 2004 col Valencia e quella italiana del 1996 con la Fiorentina. Per Benitez a Liverpool (oltre alla Champions) sono arrivate anche la Supercoppa europea del 2005 e la Community Shield del 2006. E adesso gli uomini delle capitali (uno nato a Roma, laltro a Madrid) si ritrovano a Milano e si giocano non tutto, ma molto, in una partita secca. Sì molto. Perché è vero che la Supercoppa è il meno importante dei possibili traguardi stagionali, ma per entrambi è il passo dinizio di un anno fondamentale. Benitez, reduce da due stagioni così e così con il Liverpool, deve tornare a dimostrare di essere quello che ha portato i reds ad alzare la coppa dalle grandi orecchie sotto gli occhi del Milan, e dovrà farlo con lombra di Mourinho su di sé. Superare la tripletta del portoghese sarà quasi impossibilie (anche se teoricamente potrebbe fare poverissimo con Supercoppa Europea e Mondiale per Club), ma si ritrova in ogni caso alla guida della squadra da battere. E un eventuale insuccesso verrebbe da tutti attribuito a lui.
Va un po meglio a Ranieri, a cui si chiede di vincere qualcosa, non tutto. Ma lui avrà quella che potremmo chiamare la pressione del secondo anno. Dopo una prima stagione in cui ha fatto molto più di quello che gli si chiedeva, rimettendo in pista una squadra allo sbando e arrivando a sfiorare limpresa, ora deve fare anche qualcosa di più. Deve tirare fuori dai suoi ragazzi tutto quello che hanno, tenere dietro le inseguitrici e colmare il gap con lInter. A cominciare da sabato, dalla Supercoppa, dalla terza sfida a Benitez. A caccia della prima vittoria.