“Vivere lo stadio: una passione a rischio?”, GARCIA: "Il calcio è una formidabile scuola di vita". PIOLI: "Chi supera il limite della legalità non merita il calcio". LOTITO: "Pallotta dice cose che sostengo da 10 anni" (FOTO e AUDIO)

16/04/2015 alle 16:41.
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Alle ore 9.30 nell'aula Magna dell'università della Sapienza si è tenuto un convegno dal nome “Vivere lo stadio: una passione a rischio?”. All'incontro presenti il Rettore Eugenio Gaudio, il Capo della Polizia, Alessandro Pansa e Marisa Grasso, vedova dell’Ispettore della Polizia di Stato Filippo Raciti. Al convegno hanno partecipato anche gli allenatori di Roma e Lazio, e Stefano Pioli, Mauro e Claudio Lotito.

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«Quando si ama una squadra bisogna supportarla sempre, e soprattutto nei momenti più complicati, perchè è molto facile salire sul carro dei vincitori. Questo dovrebbe fare una tifoseria». Sono alcune delle parole di nel corso dell'evento. «Io sono straniero, è una scoperta per me il calcio italiano, non ho da dare lezioni a nessuno - ha aggiunto poi il tecnico francese della Roma -, mi auguro solo che questo tipo di convegni servano per fare in modo che in futuro i genitori non debbano chiedersi a casa se portare allo stadio i propri figli».
«Ho sempre pensato che lo sport in generale, e il calcio in particolare, sia una formidabile scuola di vita perchè nello spogliatoio non esistono distinzioni in base al colore della pelle o alla religione, conta solo se un giocatore è bravo o meno - ha concluso - E questo è un esempio che la società dovrebbe fare proprio. Noi allenatori comunque dobbiamo essere ogni giorno d'esempio per i giovani che guardano le partite. Nella mia vita privata e professionale la parola 'rispettò è veramente tanto importante. Ma so bene che effettivamente un individuo da solo può essere una buonissima persona, ma quando si sta in gruppo si può anche cambiare e seguire dei cattivi esempi».

(ansa)

LIVE:

11.25 - Salgono sul palco e Pioli. Queste le loro parole: - ASCOLTA L'AUDIO

Che sensazioni provate davanti ai comportamenti non corretti?

Pioli: "Grande tristezza. Lo sport è entusiasmo, emozioni. A volte vincenti, sensazioni negative, ma comunque grandi emozioni e passioni. Quando si verificano incidenti e comportamenti non consoni non va bene. Due cose mi hanno colpito, c'è un limite che non si può superare, quello della legalità e chi lo supera non merita di stare qua. Noi genitori siamo i primi che dobbiamo fare la nostra parte facendo capire che lo sport è solo gioia. Onestamente andare allo stadio e vedere genitori andare allo stadio e vedere minacciare è una cosa triste. Anche noi addetti ai lavori dobbiamo essere esempi. Le società, le istituzioni devono cercare di far rispettare le regole"

: "In partita si è talmente concentrati che spesso non ci accorgiamo delle cose che succedono. Tante volte dopo la partita quando ci dicono cosa è successo, sciopriamo in quel momento. Sono straniero, è una scoperta il vostro calcio e non devo dare lezioni a nessuno. Nel futuro le cose fatte oggi spero servano perché i genitori non devono farsi domande per portare i bambini allo stadio. Il calcio è una formidabile scuo.la della vita, nello spogliatoio non c'è colore della pelle, o religione, conta solo sapere se un giocatore è bravo o meno. C'è qualcosa da prendere nello sport, non ho le soluzioni, voi sì. Avete riunito personaggi importanti, sono contento di passare tempo con voi, solo per essere dietro la vostra iniziatitva. Noi allenatori dobbiamo essere esempi per i giovani"

Cosa possono fare i tifosi per aiutarvi?

: "Il rispetto per me è molto importante. Una persona sola può essere buonissima ma in un gruppo può cambiare e seguire cose cattive. Se amo una squadra la supporto in tutti i momenti, soprattutto in quelli complicati. E' sempre facile salire sul carro, ma una squadra ha bisogno dei tifosi soprattutto nei momenti di difficoltà. Sono stato sorpreso di vedere che i biglietti devono essere registrati con nome, cognome e data di nascita: a cosa serve se poi non riusciamo a bloccarlo e non fargli più mettere piede allo stadio?"

Pioli: "Essere tifoso significa avere una passione, sostenere la squadra e i giocatori in tutti i momenti della stagione. Stiamo vivendo un periodo bello, era bellissimo vedere domenica tante famiglie sostenerci. Fare questo però sia nel bene che nel male, il calcio è fatto di momenti. L'equilibrio fa sicuramente bene"

Come affrontate il discorso del dare l'esempio?

Pioli: "Lo affrontiamo tutto il giorno. Rispetto per tutti, il nostro obiettivo è dare sempre il massimo. L'importante è prepararsi nel miglior modo possibile e di aver fatto tutto nel miglior modo possibile uscendo dallo stadio a testa alta"

: "La difficoltà non è farlo ogni giorni parlando, è gestire quando succedono dei momenti dove i giocatori hanno sentimenti di ingiustizia. C'è tanta tensione anche prima e durante una gara, su questo piano psicologico facciamo in modo che i giocatori che sentono di più il sentimento di giustizia lavorino di più su questa cosa. Gli arbitri in allenamento sono quasi sempre gli allenatori e spingiamo quelli che faticano in partita"

Gli sfottò potranno mai esserci in maniera civile in Italia?

Pioli: "Fanno parte del gioco e devono essere vissuti con grande leggerezza se non vanno oltre. Potrà succedere anche in Italia. I teppisti vanno isolati e in Italia devono essere presenti solo i tifosi buoni. Oggi abbiamo preso fischi e applausi sia io che Rudi e va bene così"

: "Penso che dobbiamo fare di tutto per lottare per questi atteggiamenti fuori e dentro lo stadio, prima e dopo una partita. Mi auguro che nel futuro possiamo vedere due tifoserie andare a vedere una partita in totale pace e rispetto del calcio. Una partita di calcio è uno spettacolo e i tifosi vengono per divertirsi. La vita in Francia ma anche in Italia è già abbastanza dura, la vita deve sognare e vedere un grande spettacolo.
Al mio arrivo sono rimasto sorpreso di vedere che per fare un biglietto bisogna registrarsi dando nome, cognome, data e luogo di nascita. In Francia tutto questo non c'è, e allora mi chiedo: a che serve questa cosa se non siamo in grado attraverso le immagini di sorveglianza di beccare uno che fa casino, di metterlo fuori e di vietargli lo stadio per tutta la vita?
"

11.10 - Prende la parola Claudio Lotito, fischiato dall'Aula Magna della Sapienza

Le parole di Pallotta?
Sono stato il primo che da 10 anni combatto non i tifosi, noi confondiamo i delinquenti con i tifosi. La maggior parte dei tifosi vanno allo stadio con le famiglie, poi c'è una minoranza che viene chiamata tifosi mentre sono delinquenti che utilizzano il calcio per la sua grande risonanza mediatica. Noi usiamo il calcio per dissentire su alcune cose. Se voi mi date una persona e la mando dentro casa di qualcuno e spacca tutto, voi lo cacciate. Noi fino ad oggi abbiamo permesso tutto in nome del tifo, ma quello non è tifo. Dobbiamo avere il coraggio di dividere i delinquenti dalle persone normali. Le persone normali dissentano allo stadio. Una volta per tutte bisogna fare un fronte comune e andare ad individuare questi ambienti conosciuti e limitati

Pallotta ha ragione?
Lotito ha ragione da 10 anni e Pallotta mi sta seguendo. Non è Lotito che ha ragione, è il calcio che ha ragione. Varriale lei vuole creare sempre polemica

Varriale poi risponde: "Era un modo per farvi avvicinare"

11.05 - Arrivati i tecnici di Roma e Lazio e Pioli. Presente anche il giallorosso Mauro

10.15 - Il Capo della Polizia Alessandro Pansa ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il convegno. Queste le sue dichiarazioni:

Le parole di Pallotta?
Finalmente, sicuramente è un segnale molto positivo che i presidenti prendano una posizione netta e distinta, perché tutto il mondo del calcio deve capire da che parte stare: se stare dalla parte della legalità o meno. Dalla parte della legalità gli ultras non ci sono.  Pallotta ha preso la posizione corretta di un imprenditore, di uno sportivo, di un presidente di un società, perché credo che la legalità non debba temere niente, neanche le reazioni negative 
10.10 - Queste le parole di Marisa Grasso, vedova dell’Ispettore della Polizia di Stato Filippo Raciti:
"Gli striscioni contro la Leardi? Mi ha fatto male, conosco il dolore, preferirei il rispetto nei confronti dei familiari. Mi è dispiaciuto molto. È rimasto tutto come prima? Qualcosa è cambiato, soprattutto nelle misure di prevenzione c'è più severità. Mentre prima non si accorgevano della gravità della situazione adesso sono state prese delle misure più severe. A livello culturale è cambiato poco e la cosa è preoccupante. Mi terrorizza il pensiero che possano essere ripetuti fatti che ho conosciuto e visto e che ci possano essere altre perdite"

10.05 - Il convegno è iniziato e si sta parlando soprattutto delle vicende legate alla scuola Diaz. Arrivata la Lazio, non ancora la delegazione della Roma

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