Pruzzo e Giordano, il derby dei bomber

08/11/2012 alle 09:24.

IL MESSAGGERO - Così diversi da rappresentare il modello perfetto di campioni-rivali. Roberto Pruzzo e Bruno Giordano sui campi avevano in comune solo il talento e quell’innato senso del gol che nella capitale li ha resi leggenda. Tre volte capocannoniere il primo, una il secondo, perno però di una squadra decisamente inferiore.

Ma di partite fra Roma e Lazio ne aveva già giocate diverse. Il suo esordio nella stracittadina avvenne il 16 novembre del 1975. C’era ancora Chinaglia e buona parte della squadra che aveva vinto il tricolore con Maestrelli. Corsini lo mandò in campo al posto di D’Amico. “Entrando, pensai a quando facevo il raccattapalle e quella gente la vedevo da bordo campo – racconta – Avevo un compito ingrato: farmi marcare da Rocca, dirottandolo verso il centro ed evitando così le sue temute folate. Andò bene, la partita fi nì 1-1”. Nei derby romani, tre reti per ciascuno. Giordano rievoca il primo, nel ’76: “Dribbling su Sandreani e tiro da posizione defi lata che ha beffato Paolo Conti: era l’1-0 decisivo, proprio sotto la curva Nord: che emozione”. Per Pruzzo, il ricordo più bello è un gol di testa a sigillare il risultato: “Aveva segnato Nela, la Lazio premeva. La mia rete servì a darci tranquillità”.  

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