Finalmente Dodò. Il calvario è finito

28/10/2012 alle 09:23.

GASPORT (M. CALABRESI) - All'Olimpico sarà sera, a San Paolo pomeriggio. Il posticipo di Roma-Udinese ha risparmiato l'alzataccia a tifosi, dirigenti ed ex compagni del Corinthians, che si fregheranno le mani. Tre difensori del Timao titolari nella Roma (più Piris, che giocava nel San Paolo): Marquinhos, Castan e,

 

 
Era ora Zeman, l'uomo che più volte lo aveva frenato, stavolta lo lancia: «Ha fatto tutta la settimana di allenamenti, a parte il primo che ha saltato per un po' d'influenza. Sta nettamente meglio rispetto alla scorsa settimana». Attorno a questo ventenne coi riccioli da bravo ragazzo c'è un'aspettativa enorme: a Trigoria sono rimasti tutti impressionati, dalla corsa, dal modo di stare in campo, dal tiro. Come a dire che l'appellativo con cui lo ha portato a Roma («l'erede naturale di Roberto Carlos», come ammesso dallo stesso terzino) non è esagerato. Zeman, durante la settimana, lo ha provato con i titolari, ma ha vagliato tutte le ipotesi alternative, visti anche i guai di Balzaretti e Taddei: poteva fare il terzino Marquinhos (con Burdisso e in mezzo), lo poteva fare Marquinho (che lo ha fatto con Luis Enrique), e paradossalmente anche , che ha esordito in nazionale proprio da esterno sinistro. Invece no: Dodò in campo senza passare dal via, alla prima convocazione.
 
Fine del tunnel Proprio ora che è pronto, viene da pensare a quanto i suoi primi mesi italiani siano stati pieni di contraddizioni: i test fatti con i compagni a Trigoria e il ritiro fatto da solo, i quattro minuti giocati con l'Aris in amichevole prima di fermarsi di nuovo, per altri due mesi. Chi lo ha visto giocare dal vivo si ritenga fortunato: a Zeman, intanto, è bastato un dvd. «Ma ancora non ho visto quello che ha fatto prima — ammette il boemo —. Ha tutte le caratteristiche per dimostrare la sua bravura, che secondo me è tanta e spero la possa dimostrare presto». Magari già contro l'Udinese, che sulle fasce spinge parecchio. 
 
Effetto domino Dodò a sinistra, di fatto, per il momento chiude le porte a Burdisso, così come la scelta di Zeman di insistere su Tachtsidis regista e intermedio (più l'esplosione di ) ha chiuso le porte a . «La fase difensiva del bosniaco non è da grande giocatore», ha confermato Zeman, che anche in attacco ha le idee chiarissime. «Il ruolo di esterno spetta a Lamela — dice il tecnico —. , in questo momento, può fare il centravanti o l'esterno sinistro». Caselle, al momento, occupate da e Osvaldo. Possibile, comunque, una staffetta con il capitano, visto l'impegno infrasettimanale di Parma e che nei giorni scorsi ha avuto qualche problema. Dodò, invece di problemi ne ha avuti fin troppi: con la difesa tutta paulista, non c'era giorno migliore per togliere il velo. 

 

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