Finalmente Zemanlandia

22/10/2012 alle 10:05.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Un inizio da incubo, come altre volte. Ma, al contrario delle altre volte, una reazione da incorniciare, finalmente da grande squadra. La Roma torna a vincere dopo 5 anni in casa del Genoa e lo fa con un risultato, 4-2, figlio di 25 minuti disastrosi e 70, al contrario, su livelli prima buoni e poi ottimi.


Il secondo successo di fila in campionato porta la firma, indiscutibilmente, del maestro (l’altro, Zeman, è in panchina), che segna il gol che riapre la partita ma, soprattutto, corre, corre, corre e poi fa il regista, l’attaccante, l’esterno, il terzino e persino la mezzala. Nei tre punti di Marassi ci sono anche
Osvaldo (doppietta decisiva, 5 gol in 4 partite di campionato per lui, ottavo stagionale), Piris finalmente convincente, Stekelenburg che salva il risultato sia sul 2-0 che sul 2-1, Marquinhos e , che sbagliano sui gol ma poi si riscattano non facendo più toccare un pallone agli attaccanti del , e anche , che parte sottotono ma conclude in crescendo. E questa, per la Roma, non può che essere una buona notizia in vista di un mini ciclo che vedrà arrivare domenica all’Olimpico l’Udinese, poi trasferta infrasettimanale di Parma, Palermo in casa e derby.

L’inizio della Roma è. come detto, da incubo. Come con l’Atalanta, come con la , i giallorossi entrano in campo passeggiando e il , che invece inizia su ritmi altissimi, ne approfitta. Il vantaggio, al 7’, è firmato da
che con un al volo da 25 metri - su assist di tacco di Borriello che anticipa
- batte Stekelenburg senza problemi. La Roma non sembra pervenuta e al quarto d’ora arriva il raddoppio del : , dopo un passaggio sbagliato di Marquinhos, prende prima la traversa e poi, libero di fare quel che vuole nell’area della Roma, approfitta di una dormita di e batte ancora il olandese.


La Roma è in bambola, al 19’ Borriello potrebbe chiudere i conti ma tira addosso a Stekelenburg che coi piedi manda in angolo. È la scossa che serviva: il abbassa i ritmi, la Roma si sveglia. Lamela serve Osvaldo che di testa colpisce male, poi in scivolata manda alto e al 27’ serve un’intuizione di a prendere per mano la Roma. Assist di testa di Piris, il controlla e di batte Frey. Gol numero 217 in serie A, secondo stagionale, terzo posto in solitaria nella classifica marcatori di tutti i tempi in A. non esulta, la partita va recuperata e la Roma inizia a crederci, ma prima e poi Lamela non riescono ad impensierire il francese. Il , a parte un tiro di Jorquera - super parata di Stekelenburg - non si fa più vedere nell’area giallorossa e al 44’ arriva il pareggio con Osvaldo che di al volo sfrutta un assist di Piris, bravissimo a recuperare sulla linea di fondo un illuminato passaggio filtrante di . Dopo la dedica con maglietta dell’attaccante alla mamma (in Argentina si festeggiava ieri) Orsato manda tutti negli spogliatoi. Si riparte con gli stessi 22 in campo. E con la stessa Roma che ha chiuso il primo tempo. Osvaldo, dopo 10’, chiude i conti. batte un calcio d’angolo, il pallone è preciso sulla testa dell’attaccante che salta in mezzo a quattro difensori del e mette il pallone all’angolino dove Frey non può arrivare.

La Roma domina in ogni dove, il non si fa più vedere e quando rimane in 10 perché Borriello si fa male a una caviglia e De Canio ha esaurito i cambi, amministra solo il risultato con un in stato di grazia - prima vittoria per lui a Marassi contro il - con e Bradley in campo (fuori per crampi e Osvaldo) e con Lamela che cerca, e trova, la gloria personale al 38’ con un sinistro a giro che non lascia scampo a Frey.

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